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L’Onu all’Italia: “Immigrazione non è problema di sicurezza”

A Ginevra il Consiglio sui diritti umani. Pillay: “Porre l’accento su integrazione”

Roma – 1 giugno 2010 – “Migranti e rom in Italia non vanno trattati come un problema di sicurezza”. Così ieri a Ginevra l’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani Navi Pillay, aprendo la 14/a sessione del Consiglio dell’Onu sui diritti umani.

“Nel marzo scorso, ho condotto la mia prima visita in Italia dove ho discusso con il governo sulla situazione nel Paese dei migranti, dei richiedenti asilo e dei Rom”ha ricordato Pillay.  “Ho espresso preoccupazione per il fatto che i migranti e i Rom siano trattati come un problema di sicurezza piuttosto che porre l’accento su una politica di integrazione sociale”.

“Ho inoltre discusso l’importanza di creare un’istituzione nazionale per promuovere e proteggere i diritti umani” ha aggiunto l’Alto Commissario.

A Pillay ha riposto il delegato dell’Italia, Roberto Vellano, ricordando che l’Italia nel giro di pochi anni è diventata un Paese di forte immigrazione di fronte alla quale ha messo in campo una “strategia a largo raggio”. Questa comprende la lotta “ai gruppi criminali che beneficiano del traffico di esseri umani e sfruttano i lavoratori stranieri”, ed è “focalizzata sull’assistenza e la coesistenza sociale così come su una più forte cooperazione con l’Unione Europea e con i Paesi d’origine e di transito dei migranti”.

Inoltre, ha aggiunto il delegato italiano, “l’Italia è impegnata a migliorare le condizioni di vita di Rom e Sinti, secondo standard e principi internazionali, e a sradicare gli atteggiamenti discriminatori”.

Il Consiglio dell’Onu sui diritti umani andrà avanti fino al 18 giugno. Tra le altre cose, dovrà adottare i documenti finali dell’Esame periodico universale dei Paesi membri, che quest’anno comprende anche l’Italia.

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