Roma, 5 giugno 2019 – L’Ue e gli stati membri dovrebbero essere perseguiti per la morte di migliaia di migranti nel Mediterraneo. E’ quanto chiede una denuncia presentata alla Corte penale internazionale (Cpi) come riporta il Guardian.
Il documento di 245 pagine richiede un’azione punitiva sulla politica migratoria dell’Ue basata sulla deterrenza a partire dal 2014, in cui presumibilmente “si è inteso sacrificare la vita dei migranti in difficoltà in mare, con l’unico obiettivo di dissuadere gli altri in situazioni analoghe a cercare salvezza in Europa”.
L’atto d’accusa di Juan Branco, ex avvocato dell’Università di Parigi, e Omer Shatz, un avvocato israeliano all’Università di Sciences Po a Parigi, è rivolto all’Ue e agli Stati membri che hanno svolto un ruolo nella crisi dei rifugiati: Italia, Germania e Francia. Nella denuncia sono citati i presidenti del Consiglio italiani, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, così come i ministri dell’Interno, Marco Minniti e Matteo Salvini. Lo riferisce il Corriere della Sera che, insieme a Le Monde, El Pais, The Guardian, Associated Press e Der Spiegel, ha potuto vedere il documento.