Roma, 21 giugno 2017 – Sullo ius soli bisogna “chiedere un orientamento alla Commissione europea e coinvolgere nel dibattito anche il Parlamento Ue e il Consiglio”. Lo chiedono i Cinquestelle in un post sul blog di Beppe Grillo. “Discutere di cittadinanza senza una concertazione a livello europeo è propaganda, è fumo negli occhi”, si legge. “In tutta l’Ue la cittadinanza si acquisisce principalmente attraverso lo ‘ius sanguinis’. In nessuno Stato esiste lo ‘ius soli puro'”.
“L’articolo 20 del Trattato di funzionamento dell’Unione europea dice: ‘è istituita una cittadinanza dell’Unione – recita ancora il post -. È cittadino dell’Unione chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro. La cittadinanza dell’Unione si aggiunge alla cittadinanza nazionale e non la sostituisce”.
“Concedere lo ius soli in Italia ha, dunque, delle conseguenze anche sulla vita civile e democratica di altri Stati membri. Sulla base di questo presupposto e secondo il buon senso, la cittadinanza andrebbe regolata in maniera univoca per tutti i Paesi dell’Unione europea, visto che una volta acquisita la cittadinanza di uno dei 28 Paesi si può risiedere liberamente in ognuno di questi”, spiega il M5s.
Sul blog di Grillo si legge inoltre che “in Europa vi sono diverse versioni che cambiano da Stato a Stato e che rendono temperato o più o meno rigido il principio di base, che rimane ovunque quello dello ius sanguinis. In Germania lo ius soli è temperato da paletti sostanzialmente rigidi. In Olanda, Francia, Belgio, Portogallo e Spagna, come in l’Italia, si applica sostanzialmente uno ius sanguinis con alcuni correttivi e lo ius soli è debole. In altri Paesi, non europei, lo ius soli esiste da sempre, ma si tratta di Paesi come Stati Uniti, Argentina, Brasile e Canada con una fortissima immigrazione ma, al contempo, con un territorio in grado di ospitare una popolazione maggiore di quella residente”.