Biella, denunciati per razzismo due baristi. Non volevano servire i clienti immigrati
Torino – 5 ottobre 2009 – "Il caffè non c’e’ per voi, per colpa dei vostri paesani marocchini che non pagano io certa gente non la frequento e non la servo", e "non ti do niente, questo e’ il mio locale, faccio quello che voglio, andate via, voi avete la testa calda".
Per frasi come queste i titolari di un bar-gelateria di Biella che sono stati denunciati per ingiuria e violenza privata aggravate dal razzismo. I due, una torinese di 44 anni e un biellese di 54 anni, si sono infatti rifiutati di servire tre clienti marocchini che si erano seduti a un tavolino del loro locale.
Inizialmente, secondo quando denunciato dagli immigrati, la proprietaria aveva detto che la macchina del caffè era guasta, ma all’obiezione che altri clienti venivano regolarmente serviti, il suo socio ha risposto che non intendeva servire dei marocchini. Il proprietario ha cercato anche di cacciare i marocchini, e non si è fermato all’arrivo della convivente, italiana, di uno dei tre, rifiutandosi di servirle un cappuccino.
È nato quindi un diverbio, e, chiamato il 113, sono arrivate le volanti della Polizia. I protagonisti sono stati quindi accompagnati in Questura, dove gli immigrati hanno sporto querela facendo così scattare la denuncia per i due baristi.
Il caffè corretto al razzismo non è comunque una novità per le cronache italiane. L’anno scorso, ad esempio, un barista romano è stato condannato per un caso simile: si era rifiutato di servire un cliente senegalese dicendo di non aver bisogno “di gente come lui”.