“L’Italia soffre di un tasso di demografia basso e l’arrivo di giovani di talento e capacità, se ben governato, la arricchisce”. La visita al Centro Astalli e il Messaggio per la Giornata Mondiale del Rifugiato
Roma – 20 giugno 2016 – “Di fronte al fenomeno migratorio vi sono due scelte: una è far finta che non esista, illudendosi che per fermarlo basti qualche barriera ai confini tra gli Stati, senza rendersi conto che è un fenomeno epocale. L’altra è affrontarlo e governarlo con senso di responsabilità, con politiche serie e concrete che garantiscano sicurezza”.
Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che stamattina ha visitato a Roma il Centro Astalli e incontrato circa 200 rifugiati assistiti dai diversi servizi offerti dai gesuiti. “Occorre una scelta – ha spiegato – e la scelta che abbiamo fatto sempre è la seconda. Occorre che la faccia anche l’Europa”.
“I rifugiati arricchiscono il nostro Paese: l’Italia soffre di un tasso di demografia basso e l’arrivo di giovani di talento e capacità, se ben governato, la arricchisce” ha sottolineaato Mattarella. “Poco fa abbiamo ascoltato tre storie di rifugiati, siamo tutti rimasti estremamente coinvolti. È l’ennesima dimostrazione che nessuno lascerebbe il proprio Paese se potesse vivere in pace”.
Oggi il Capo dello Stato ha anche inviato un messaggio al Delegato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) per il Sud Europa, Stephane Jaquemet,in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. Questo 20 giugno, ha scitto, “giunge in un momento particolarmente tormentato, caratterizzato da ingentissimi flussi di profughi e, con essi, di rifugiati. Parallelamente, si manifestano e crescono – in un quadro di non trascurabile conflittualità politica e sociale – timori istintivi e generici appelli alla difesa, alla chiusura, all’innalzamento di muri e barriere”.
Mattarella ricorda la campagna dell’Unhcr #withRefugees, che “sollecita a richiamare i cittadini e la comunità internazionale a uno sforzo di comprensione e compenetrazione con le esigenze primarie di chi è in fuga, di chi chiede il nostro aiuto, di chi cerca rifugio, sottraendosi a catastrofi indicibili”.
“Il drammatico flusso di bambini, donne e uomini forzati a viaggi guidati dalla disperazione – scrive – richiede infatti un impegno consapevole, forte e determinato: impegno umanitario, per salvare la vita di chi fugge; impegno economico, per disporre di risorse adeguate ad affrontare l’emergenza; impegno politico, per attenuare le ragioni dei conflitti e del sottosviluppo e per governare un fenomeno epocale con intelligenza e lungimiranza”.
L’Italia, assicura il presidente della Repubblica, “ha ben presenti queste priorità, ed è da tempo impegnata in prima linea, determinata a continuare a fornire un contributo convinto e costruttivo, su molteplici fronti, richiedendo con forza un impegno autenticamente corale da parte della comunità internazionale, a partire dalla Unione Europea. Soltanto così, tramite un autentico “multilateralismo della comprensione”, potremo vincere una sfida che chiama in causa il nostro progresso civile, il nostro definirci europei, la nostra aderenza ai principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite”.