Roma, 20 novembre 2023 – Nella cornice dei portici di Palazzo d’Accursio a Bologna, il Coordinamento Migranti, insieme all’Assemblea dei migranti del Cas Mattei, ha portato avanti oggi un’accorata denuncia sulle condizioni precarie in cui vivono i migranti nei Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas). Dalla mancanza di riconoscimento giuridico alle strutture inadeguate, i migranti vedono le loro speranze di integrazione svanire di fronte a una realtà che sembra non tener conto delle loro necessità più fondamentali.
Bologna, i migranti del Cas: “Vogliamo renderci utili”
Lorenzo Delfino, portavoce del Coordinamento Migranti, ha sottolineato che la situazione tra il Cas di via Mattei e quello di Ozzano non differisce significativamente. Le condizioni abitative rimangono precarie, con container inadeguati e tende che non offrono adeguata protezione alle intemperie. Non solo: Delfino ha anche evidenziato l’assenza strutturale del pocket money, indispensabile per le spese personali dei migranti.
Uno dei profughi, poi, ha raccontato direttamente la difficile realtà in cui si trovano: senza documenti, sono impossibilitati ad accedere all’istruzione, al lavoro e a iniziare un percorso di integrazione. La pratica di spostare i migranti da un luogo all’altro viene contestata, poiché non risolve il problema fondamentale del riconoscimento giuridico. E la mancanza di documenti impedisce loro di rendersi utili alla società, nonostante il desiderio di contribuire e non essere considerati un peso.
Delfino, infine, ha concluso affermando che il governo sembra non offrire risposte concrete, puntando il dito contro le decisioni discriminanti e la mancanza di azioni concrete per migliorare le condizioni dei migranti. L’Assemblea dei migranti del Mattei e altri centri, per questo, hanno annunciato l’intenzione di continuare la lotta fino a ottenere risposte soddisfacenti.
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