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Migranti. Accoglienza e inclusione: firmato un protocollo d’intesa tra Ministero dell’Interno e CEI

Roma, 16 giugno 2025 – L’11 giugno 2025, presso il Viminale, è stato firmato un Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Interno e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) con l’obiettivo di promuovere attività di accoglienza e inclusione per richiedenti asilo, rifugiati e, più in generale, per migranti vulnerabili. A sottoscrivere l’accordo sono stati il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Cardinale Presidente della CEI Matteo Zuppi.

Il protocollo prevede che, attraverso accordi tra Prefetture ed Enti ecclesiastici territoriali, vengano avviate iniziative a favore di migranti in situazioni fragili. A garanzia di una sinergia operativa più stretta, sarà inoltre istituito un Tavolo tecnico permanente, incaricato di monitorare e individuare le iniziative più adeguate da implementare sui territori.

Secondo Piantedosi, si tratta di un modello che “coniuga solidarietà e legalità”, riconoscendo il ruolo fondamentale della Chiesa cattolica nelle dinamiche locali dell’accoglienza. “È responsabilità di chi governa stabilire le regole, ma anche garantire tutela a chi fugge da guerre e persecuzioni”, ha dichiarato il ministro, aggiungendo che il tavolo tecnico rappresenterà “uno strumento operativo fondamentale”.

Il Cardinale Zuppi ha invece sottolineato il significato umano e sociale del documento: “I migranti non sono solo numeri o braccia, ma persone. Questo accordo rafforza una collaborazione istituzionale che contrasta l’illegalità attraverso la legalità. Serve una politica lungimirante, che sappia garantire diritti e doveri e che unisca sicurezza, solidarietà e accoglienza”.

Zuppi ha poi ricordato che le Diocesi italiane da anni dimostrano sul campo la possibilità di un’integrazione efficace, attraverso progetti locali di accoglienza in grado di rispondere ai bisogni concreti delle persone migranti.

Un impegno condiviso per un futuro più umano ed equo, che vede nelle istituzioni e nelle comunità locali i due pilastri di un’accoglienza che guarda al bene comune, e che intende affrontare la sfida migratoria non con la paura, ma con responsabilità e visione.

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