Roma, 4 aprile 2024 – Il rapporto dell’International Rescue Committee Italia (IRC) solleva l’allarme sui ritardi e gli ostacoli che molte migranti incontrano nel processo di richiesta di protezione internazionale in Italia. Secondo il report, le persone che cercano rifugio nel paese si trovano spesso respinte dalle Questure, violando così la normativa in materia di protezione internazionale e lasciandole in una situazione precaria, senza accesso al sistema di accoglienza, al lavoro formale e ad altri diritti fondamentali.
Migranti, il rapporto dell’IRC
Il documento, realizzato in collaborazione con diverse organizzazioni tra cui Le Carbet, Mutuo Soccorso Milano, Naga, Asgi e Intersos, formula raccomandazioni chiare rivolte al governo e alle istituzioni locali. Tra queste vi è la richiesta di fornire alle Questure risorse adeguate per rispondere tempestivamente alle richieste e garantire che tutte le persone richiedenti possano registrare la loro intenzione di chiedere protezione, indipendentemente da nazionalità dei migranti, dalla lingua, dalla situazione socioeconomica o dal livello di alfabetizzazione digitale.
Un altro punto cruciale è l’uniformità della procedura tra le diverse città italiane. Per questo IRC chiede di stabilire standard minimi a livello nazionale per le procedure di registrazione delle richieste di protezione e di eliminare requisiti documentali non necessari imposti da alcune Questure. Il rapporto, poi, mette in luce che meno di un quarto delle persone che cercavano di presentare una richiesta di protezione online a Milano sono riuscite a fissare un appuntamento in Questura. E come sottolinea Susanna Zanfrini, direttrice di IRC Italia, così si nega un diritto a un gran numero di migranti, e le istituzioni hanno una responsabilità significativa in questo.
Flaminia Delle Cese, consulente legale e di advocacy di IRC Italia, inoltre, afferma che il report evidenzia una situazione complessa e responsabilità diffuse. E’ evidente, infatti, l’urgenza per lo Stato italiano di rimuovere gli ostacoli alla presentazione delle richieste di protezione internazionale e di stabilire standard minimi per garantire un trattamento equo e umano a tutti coloro che cercano rifugio in Italia. Infine, il report sottolinea la necessità di passare da politiche basate su muri e restrizioni all’accoglienza e al sostegno continuo per i migranti che cercano rifugio, indipendentemente dal loro paese di origine o dal percorso intrapreso.
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