Roma, 13 aprile 2023 – Con i due maxi emendamenti proposti dal governo Meloni al decreto Migranti, l’esecutivo fa un passo verso il ripristino dei vecchi decreti Salvini. In sostanza, infatti, con un’aggiunta all’articolo 5, si introducono misure per il potenziamento tecnico-logistico dei centri di prima accoglienza. Ma anche modifiche al sistema e soprattutto riduzione e revoca delle condizioni di accoglienza. E non solo: nell’emendamento all’articolo 7, infatti, non mancano le strette sul riconoscimento della protezione internazionale e l’accompagnamento immediato alle frontiere. Tra l’altro, ci si aspetta presto anche un’ulteriore strozzatura rispetto alla protezione speciale.
Dl Migranti, gli emendamenti del governo Meloni
L’emendamento all’articolo 5, poi, estende le procedure in deroga per la realizzazione “sollecita” di hotspot e centri di prima accoglienza e affida, fino alla fine del 2025, alla Croce Rossa Italiana la gestione dell’hotspot di Lampedusa. Il governo Meloni, quindi, continua a spianare la strada verso una serie di restrizioni aggiuntive. E lo fa con emendamenti su cui la maggioranza è riuscita, con fatica, a scendere a compromessi. Soprattutto dopo la bollitura da parte del Ministero dell’Economia per quanto riguarda i costi.
Rispetto a quanto sperato, è ormai chiaro inoltre che la dichiarazione di stato di emergenza non porterà l’Europa a mettere sul tavolo ulteriori finanziamenti per affrontare l’aumento degli sbarchi dei migranti sulle coste italiane. La commissione europea, infatti, ha già ribadito di non avere alcuna intenzione di modificare il piano di azione sul Mediterraneo centrale presentato lo scorso novembre.
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