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Migranti “dublinanti”: l’Italia accoglie solo 3 su 12.841 richiesti dalla Germania

Roma, 14 gennaio 2025 – Nel corso del 2024, la Germania ha richiesto all’Italia il rimpatrio di 12.841 migranti. Tuttavia, solo tre trasferimenti sono stati effettivamente realizzati, secondo i dati riportati dal quotidiano tedesco Bild, che cita fonti della CDU e del ministero dell’Interno tedesco. Questo fenomeno, benché non nuovo, potrebbe tornare al centro del dibattito con l’avvicinarsi delle elezioni politiche in Germania, previste per il 23 febbraio, dove il tema dell’immigrazione avrà un ruolo cruciale.

Il contesto dei “dublinanti”

I migranti in questione sono definiti “dublinanti”, ossia persone che, dopo essere sbarcate in Italia, sono riuscite a raggiungere la Germania e hanno presentato lì la loro richiesta di asilo. In base al Regolamento di Dublino, però, spetta al Paese di primo approdo gestire l’accoglienza e l’esame della domanda di asilo. Questo principio genera il fenomeno noto come “movimenti secondari”, che prevede il rimpatrio dei richiedenti asilo verso il Paese responsabile.

La Germania non affronta questa situazione solo con l’Italia: sono oltre 15.000 i migranti arrivati dalla Grecia, che però ne ha ripresi soltanto 22. La Croazia, invece, ha registrato numeri migliori: su 14.068 “dublinanti”, 533 sono stati rimpatriati.

Le ragioni dello stallo

Dal 2022, e in particolare con l’insediamento del governo Meloni, l’Italia ha bloccato le procedure di rimpatrio dei “dublinanti”. Il motivo è chiaro: l’Italia, già sotto forte pressione migratoria, non sarebbe in grado di gestire un aumento della capacità di accoglienza. Tuttavia, i dati del 2024 mostrano un netto calo degli sbarchi, riaprendo la questione. Il ministero dell’Interno tedesco ha confermato che Roma ha riconosciuto che oltre 10.000 di quei 12.841 migranti dovrebbero essere effettivamente rimpatriati. Un portavoce del ministero tedesco ha sottolineato l’importanza di un’applicazione efficace del Regolamento di Dublino per garantire la gestione condivisa dell’asilo a livello europeo.

Le implicazioni politiche

In Germania, il tema dell’immigrazione è diventato centrale nella campagna elettorale. Alice Weidel, candidata cancelliera per il partito di estrema destra AfD, ha dichiarato che, in caso di vittoria, i confini della Germania saranno blindati e sarà avviata una massiccia opera di “re-migrazione” degli stranieri. AfD è attualmente accreditata nei sondaggi al 22%, posizionandosi come secondo partito dietro la CDU.

Anche il cancelliere Olaf Scholz ha reintrodotto controlli alle frontiere tedesche, derogando al trattato di Schengen, un segnale della crescente attenzione sul tema dell’immigrazione. Carsten Linnemann, segretario della CDU, ha dichiarato alla Bild che questi dati dimostrano il malfunzionamento del sistema di asilo in Europa e ha ricordato che i “movimenti secondari” non coinvolgono solo l’Italia, ma anche altri Paesi dell’UE.

Una sfida per l’Europa

La questione dei “dublinanti” e, più in generale, della gestione dell’immigrazione è destinata a rimanere un nodo cruciale per l’Unione Europea. Mentre i Paesi di primo approdo come l’Italia chiedono una redistribuzione equa dei richiedenti asilo, nazioni come la Germania insistono sull’applicazione rigorosa del Regolamento di Dublino. Con l’approssimarsi delle elezioni tedesche e la crescente pressione migratoria, trovare una soluzione condivisa diventa sempre più urgente per garantire la stabilità e la solidarietà all’interno dell’UE.

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