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La Fillea Cgil di Modena contro lo sfruttamento dei lavoratori migranti: una storia di riscatto e giustizia

Roma, 27 giugno 2024 – La Fillea Cgil di Modena continua a distinguersi per la sua incessante attività di tutela dei lavoratori, con un impegno particolare verso coloro che si trovano in situazioni di sfruttamento. “Siamo considerati un sindacato di strada. Grazie a questa attività siamo riusciti ad aiutare un operaio che percepiva un euro l’ora e che per 250 ore di lavoro ha guadagnato solo 250 euro,” ha spiegato Pietro Imperato della segreteria della Fillea Cgil di Modena. “Abbiamo denunciato questo grave caso e, grazie alle competenze linguistiche della nostra funzionaria, siamo riusciti a superare il gap di comunicazione con il lavoratore sfruttato. La Fillea Cgil di Modena vuole dare voce, dignità e libertà a questi lavoratori. La legge Bossi-Fini va abrogata perché rende i migranti ricattabili e ancora più fragili”, ha aggiunto poi.

migranti

La lotta della Fillea Cgil di Modena contro lo sfruttamento dei migranti

La vicenda dell’operaio sfruttato è emblematica delle difficoltà che molti lavoratori migranti affrontano quotidianamente. Arianna Gaddi del Centro lavoratori stranieri ha spiegato: “L’uomo si è presentato presso il nostro Centro lavoratori stranieri della Camera del lavoro di Modena e, con l’avvocata Vandelli, ci siamo mossi su due direzioni. Prima la denuncia all’Ispettorato del lavoro per il rapporto di lavoro e le retribuzioni mancanti. Poi quella penale nei confronti del datore di lavoro per grave sfruttamento. L’operaio era consapevole della sua grande condizione di fragilità, che lo rendeva particolarmente vulnerabile allo sfruttamento.”

Fondamentale in questo caso è stato il supporto di Souad Elkaddani, funzionaria della Fillea Cgil di Modena, di madrelingua araba. “Molti lavoratori migranti vivono situazioni di sfruttamento. Essendo di madrelingua araba, ho mediato e cercato di tradurre. Grazie al coraggio del lavoratore, siamo riusciti a dargli giustizia. Questa rappresenta una grande conquista,” ha affermato Elkaddani. “Crescono gli infortuni sul lavoro tra gli stranieri, e la storia dell’artigiano marocchino evidenzia l’importanza della lingua e dell’alfabetizzazione dei lavoratori stranieri. L’edilizia è il settore dove operano più migranti. In questo caso, la vertenza è stata vinta, anche grazie all’incredibile lavoro di mediazione linguistica e culturale”, ha aggiunto inoltre.

L’intervento della Fillea Cgil non solo ha permesso all’operaio sfruttato di ottenere giustizia, ma ha anche messo in luce la necessità di abolire la legge Bossi-Fini, che contribuisce a rendere i migranti ancora più vulnerabili e ricattabili. La vicenda evidenzia quanto sia cruciale il ruolo dei sindacati e delle organizzazioni di supporto per garantire i diritti e la dignità dei lavoratori migranti, affinché possano integrarsi e costruire un futuro migliore.

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