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Migranti, il governo si prepara a modificare le regole sull’accoglienza con una revisione dei Paesi sicuri

Roma, 21 ottobre 2024 – Il Consiglio dei ministri si riunirà oggi alle 18 per discutere una questione che sta creando un acceso dibattito nelle istituzioni italiane: la revisione della lista dei Paesi sicuri, un passo cruciale per rivedere le procedure di esternalizzazione dell’accoglienza dei migranti. Il caso dell’Albania, con il rigetto della domanda di convalida per 12 migranti destinati al centro di Shëngjin, ha evidenziato infatti la necessità di aggiornare il quadro normativo che regola la gestione extraterritoriale dei flussi migratori.

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Migranti, oggi Cdm alle 18

La definizione di “Paese sicuro” è al centro della discussione. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha chiarito, in due recenti sentenze, che gli Stati membri non possono espellere migranti verso Paesi terzi dove vi sia anche solo il rischio parziale di condanne a morte, torture o trattamenti degradanti. Questo ha posto una sfida per i governi europei, inclusa l’Italia, che si trovano ad affrontare flussi migratori in aumento e la necessità di gestirli in conformità con le norme internazionali. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, poi, ha ribadito che la decisione di designare un Paese come sicuro è una questione politica, non giudiziaria. In un’intervista a La Repubblica, infatti, ha dichiarato: “La definizione di Paese sicuro non può spettare alla magistratura, è una valutazione politica pur nei parametri del diritto internazionale”. Nordio, inoltre, ha criticato l’interpretazione data dai giudici di Roma, che hanno ordinato il ritorno in Italia dei migranti trasferiti in Albania, accusando la magistratura di aver “esondato” nelle sue competenze.

Questo conflitto tra potere giudiziario e politico si è intensificato dopo che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha accusato una parte della magistratura di essere “politicizzata e ideologicamente prevenuta”. Inoltre, Meloni ha sottolineato che è necessario intervenire legislativamente per garantire che le procedure di gestione dei migranti siano allineate con gli obiettivi del governo. Lo scorso 7 maggio, con un decreto interministeriale, tra l’altro, l’Italia aveva già stilato un elenco di Paesi ritenuti sicuri per i migranti. Tuttavia, con la riunione di oggi, l’intento è di rendere quella lista una norma di rango primario, da inserire in un decreto legge. L’obiettivo, quindi, è garantire che il trasferimento dei migranti verso Paesi terzi sia conforme sia alle leggi italiane sia alle normative europee, ma che sia anche praticabile dal punto di vista dell’efficienza e della gestione dei flussi.

La questione, perciò, rimane complessa e delicata, in particolare perché coinvolge non solo i rapporti tra Italia e Paesi terzi come l’Albania, ma anche il rispetto delle sentenze della Corte di Giustizia europea e la definizione delle competenze tra potere politico e giudiziario. La sfida per il governo, quindi, sarà trovare un equilibrio tra la necessità di contenere i flussi migratori e rispettare gli obblighi internazionali in materia di diritti umani.

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