Roma, 13 novembre 2024 – La vice capodelegazione del Partito Democratico a Bruxelles, Alessandra Moretti, ha espresso parole di condanna nei confronti di Elon Musk per il suo recente intervento riguardo la magistratura italiana e il suo ruolo nella vicenda dei migranti trasferiti in Albania. In una dichiarazione netta e decisa, Moretti ha definito l’uscita di Musk come un “attacco gravissimo” all’indipendenza della magistratura, descrivendo il sistema giudiziario come “pilastro dello stato di diritto”.
Questa presa di posizione arriva in un momento delicato, mentre la magistratura ha appena sospeso il piano di trasferimento dei migranti in Albania, una misura messa in atto dal governo italiano con l’obiettivo di gestire i flussi migratori. Secondo la deputata europea, il commento di Musk rischia di minare l’indipendenza del potere giudiziario, uno dei fondamenti del sistema democratico, e solleva interrogativi sulle implicazioni per la sicurezza e la sovranità del Paese.
Moretti ha sottolineato la delicatezza della situazione, aggiungendo che è “sconcertante” che una delle voci di spicco dell’informazione globale, e figura vicina all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, critichi pubblicamente la legittimità del protocollo adottato dal governo Meloni. Secondo la deputata, questo protocollo è parte di un “teatrino di propaganda” che ha un costo stimato di 800 milioni di euro per i contribuenti italiani.
Infine, Moretti si è augurata una reazione anche dalla destra italiana, auspicando che intervenga per ribadire l’importanza dell’indipendenza della magistratura e della tutela delle istituzioni democratiche. “Al di là della vicenda in sé, su cui deciderà la magistratura e la Corte europea dirà l’ultima parola, la questione è politica, economica e di sovranità nazionale,” ha concluso la deputata.
Le critiche di Moretti non solo mettono in luce le tensioni tra politica e giudiziario in Italia, ma anche la crescente influenza dei colossi della comunicazione internazionale nelle vicende politiche interne, una questione che potrebbe sollevare riflessioni più ampie sul rapporto tra media, politica e giustizia in Europa.