Roma, 11 novembre 2024 – Oggi sono previste le udienze di convalida per i trattenimenti dei sette migranti trasferiti in Albania venerdì scorso. Il destino di un ottavo migrante, dichiarato vulnerabile, è stato diverso: è stato rimpatriato in Italia per ricevere assistenza. Questo evento si inserisce in un quadro di tensione legale tra le autorità giudiziarie italiane e il Ministero dell’Interno.
Il 18 ottobre, i giudici della sezione specializzata in immigrazione del Tribunale di Roma non avevano convalidato i trattenimenti per i primi migranti portati nel centro di permanenza di Gjader, un provvedimento della questura di Roma poi impugnato dal Viminale in Cassazione. La situazione ha riacceso il dibattito sulla primazia del diritto europeo e ha sollevato questioni di carattere costituzionale e sovranazionale.
Magistratura e governo: uno scontro inevitabile?
Silvia Albano, presidente di Magistratura Democratica, ha commentato i recenti avvenimenti e il rapporto tra magistratura e governo, sottolineando come non ci sia una volontà di scontro da parte della magistratura. “Ci sono dei giudici che cercano di fare il loro lavoro,” ha affermato Albano, spiegando che il diritto europeo è un ambito in cui non ci sono margini di interpretazione nazionalista. Secondo Albano, “sulla primazia del diritto europeo non ci si può fare nulla”, con riferimento alle direttive dell’Unione Europea in materia di asilo.
Albano ha respinto le accuse mosse contro i giudici definiti “toghe rosse” e “comunisti” per aver applicato norme sovranazionali. “Ci appellano così, ma noi non abbiamo né il libretto di Mao né il Capitale di Marx: noi abbiamo in tasca la Costituzione e le carte sovranazionali,” ha spiegato Albano.
Il rispetto della Costituzione e del diritto sovranazionale
Queste dichiarazioni aprono una riflessione più ampia sull’indipendenza della magistratura e sull’applicazione del diritto europeo nel contesto italiano. “I giudici stanno solo cercando di fare il loro lavoro, applicare la legge,” ha continuato Albano. Ha inoltre sottolineato che i rinvii alla Corte di Giustizia Europea sono prassi nei temi regolati dal diritto dell’Unione, incluso l’asilo politico.
La questione della primazia del diritto europeo rappresenta una sfida continua per l’Italia e gli altri Stati membri, poiché mette alla prova i limiti tra sovranità nazionale e obblighi europei. Lo scontro tra governo e magistratura, almeno secondo Albano, non nasce dalla volontà della magistratura di contrapporsi, ma dalla decisione del governo di utilizzare la questione per finalità politiche.
Uno scontro istituzionale che mette in discussione lo stato della democrazia?
Albano si è detta preoccupata per lo stato della democrazia in Italia, in un contesto in cui chi difende la Costituzione e i trattati internazionali viene stigmatizzato. “Il fatto che chi come noi cerca di applicare la Costituzione e le carte sovranazionali venga appellato come giudice comunista mi preoccupa molto per lo stato della nostra democrazia,” ha dichiarato.
Questa vicenda porta al centro del dibattito pubblico temi come la separazione dei poteri e l’autonomia della magistratura, nonché l’impegno dell’Italia nel rispetto degli accordi e trattati internazionali.