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Migranti, l’appello delle imprese venete: “Serve un aumento dei flussi di ingresso, abbiamo bisogno di manodopera”

Roma, 31 ottobre 2022 – Se da una parte il neo eletto governo Meloni vuole bloccare l’arrivo dei migranti, dall’altra gli imprenditori veneti pregano per trovare manodopera. Le categorie, infatti, hanno lanciato ancora una volta l’allarme per la mancanza di personale in vista della prossima stagione.

Migranti, il Veneto chiede nuove regolarizzazioni per mancanza di manodopera

Quest’anno il Veneto ha presentato 11.480 richieste di ingresso: 1.950 in agricoltura, 2.950 nell’industria, 4.700 nei servizi. Di questi, 1.570 specificatamente nel settore turistico, 1.760 per lavoro domestico. La speranza che le regolarizzazioni arrivino, però, è minima. Il Decreto Flussi del 2021, infatti, nonostante avesse dato l’ok all’arrivo di 69.700 migranti lavoratori, si è rivelato insufficiente. E ora, con il nuovo governo, il timore è che al massimo questi numeri vengano solamente confermati, se non ridotti. Coldiretti Veneto, per esempio, stima che delle 1.100 domande presentate dai suoi associati ne saranno accolte all’incirca il 35%. Lo stesso vale per la Mia, che l’hanno scorso ne ha viste accettate meno della metà di quelle avanzate, 880. “I numeri del Decreto Flussi non corrispondono al reale fabbisogno. Inoltre i tempi da aspettare per avere il nulla osta spesso sono lunghissimi. Già per la prossima stagione possiamo dire che i numeri saranno insufficienti.

E il motivo riguarda anche le procedure. Ad occuparsi delle risposte sono gli uffici centralizzati che sono stati sommersi di richieste da tutta Italia. Questo naturalmente ha rallentato molto la macchina”, ha spiegato Marina Montedoro, direttore di Coldiretti Veneto.

La manodopera straniera rappresenta ormai stabilmente un terzo (29,3%) della forza lavoro complessiva in agricoltura. Il fabbisogno delle aziende agricole è legato a determinati periodi dell’anno, per cui vanno necessariamente messe in campo politiche per una maggiore semplificazione e flessibilità del lavoro”, ha aggiunto poi Gianmichele Passarini, presidente di Sia Veneto. Per quanto la politica spesso voglia convincere i cittadini del contrario, il numero dei migranti sul nostro territorio continua a diminuire. A dimostrarlo è la ricerca della Fondazione Leone Moressa presentata nei giorni scorsi. A gennaio 2022 gli stranieri regolari in Veneto erano 507.601 (il 10,5% della popolazione) e la loro incidenza sul Pil regionale arrivava all’11,7% (a fronte del 9% del PIL italiano). In questi due anni però i lavoratori stranieri sono stati i più penalizzati dalla pandemia e molti di loro hanno deciso di tornare al paese d’origine o di non farsi raggiungere dai familiari.

Il blocco degli arrivi, infine, ha lasciato scoperti interi settori. Quelli nei quali si sottolinea la maggiore incidenza sono l’agricoltura (18%), l’edilizia (15,5%) e la ristorazione (15,3%).

migranti

La carenza di capitale umano

Il capitale umano è mancato proprio in una stagione estiva che stava ripartendo dopo il Covid. Chiediamo un aumento dei flussi in ingresso e di snellire la burocrazia altrimenti la stagione 2023 si aprirà con le medesime problematiche di quella di quest’anno”, ha spiegato Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto. Il problema, però, non è solo dei lavoratori stagionali. “Nella nostra provincia le aziende fanno sempre più fatica a trovare manodopera. Ultimamente se ne stanno andando anche gli immigrati residenti, lo vediamo dalle scuole elementari: bambini che frequentavano regolarmente sono andati via prima di arrivare alla quinta. I flussi migratori vanno tenuti sotto controllo, ma andrebbero parametrati alle esigenze delle imprese”, ha aggiunto poi Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza durante un’intervista rilasciata a Repubblica.

Con il decreto legge 73/2022 del 22 giugno 2022 sono state previste delle semplificazioni per i flussi d’ingresso. Ora, però, la Lega ha già iniziato la sua battaglia per sopprimerla. “Smascherata la doppia faccia della Lega. A maggio il ministro del Turismo Garavaglia chiedeva di allargare le maglie del Decreto Flussi con il voto favorevole della Lega stessa”, ha commentato la deputata veneta di Italia Viva Sara Moretto. “E’ urgente sbloccare il decreto in modo tale che gli stranieri che vengono a lavorare nel nostro Paese possano farlo nella totale legalità e quindi in sicurezza”, ha infine scritto Erika Baldin del Movimento 5 Stelle in un’interrogazione sul caporalato.

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