Roma, 3 ottobre 2023 – Nel corso degli ultimi giorni, la magistratura italiana è stata al centro di un acceso dibattito in seguito alla decisione della giudice di Catania Iolanda Apostolico di non convalidare il trattenimento nel Cpr di Pozzallo di tre migranti. La controversia ha scatenato una serie di reazioni, tra cui quelle della maggioranza dei consiglieri togati che hanno depositato una richiesta al Comitato di presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) per aprire una pratica a tutela della giudice Apostolico.
Tredici firmatari, rappresentanti dei gruppi di Area, Unicost, Magistratura Democratica e due indipendenti, Roberto Fontana e Andrea Mirenda, hanno espresso preoccupazione per la “grave delegittimazione professionale” subita dalla giudice e per gli “attacchi all’autonomia dei giudici” provenienti da esponenti della maggioranza parlamentare e dell’Esecutivo.
La richiesta iniziale contemplava un riferimento diretto alle dichiarazioni della premier Giorgia Meloni sul caso, ma il testo è stato modificato per agevolare l’adesione dei consiglieri di Magistratura Indipendente, anche se alla fine questi ultimi hanno deciso di non firmare. La richiesta di tutela sottolinea come le dichiarazioni governative, che accusano i magistrati di essere “nemici della sicurezza della Nazione” e di ostacolare la difesa dell’ordine pubblico, mettano in discussione la stessa funzione della giurisdizione in uno Stato di diritto.
I consiglieri evidenziano anche come tali dichiarazioni abbiano portato a una “grave delegittimazione professionale” del giudice Apostolico, esponendola a indebiti attacchi mediatici sulla sua sfera personale. Di fronte a ciò, la richiesta al CSM è stata formulata “con la massima urgenza” al fine di tutelare l’autonomia della magistratura e garantire un ambiente di lavoro libero da pressioni esterne.
La vicenda getta ulteriore luce sui delicati equilibri tra potere esecutivo e giurisdizionale, sottolineando la necessità di preservare l’indipendenza del sistema giudiziario per assicurare una giustizia imparziale e conforme ai principi dello Stato di diritto.