Sono i nuovi italiani e comunitari che potranno andare alle urne. Ancora polemiche sulla “lista degli immigrati”
Roma – 6 ottobre 2010 – Sono ancora relativamente lontane le elezioni comunali di Milano, dove si andrà alle urne la prossima primavera, ma è già polemica sulla “lista di immigrati” annunciata due giorni fa da Abdelhamid Shaari, presidente dell’Istituto culturale islamico di viale Jenner.
"Scriverò al ministro dell’Interno Maroni per segnalargli l’anomalia relativa all’ipotesi di una possibile lista civica degli immigrati per le prossime elezioni amministrative di Milano" promette oggi il presidente del Consiglio della Regione Lombardia, Davide Boni. Shaari ha assicurato che formerà una lista laica, con persone di varie origini e religioni, ma Boni parla di un “fatto deflagrante rispetto al tessuto socioeconomico milanese, lombardo e italiano” e sostiene che dietro l’operazione ci sarebbe solo la volontà di costruire una moschea a Milano.
Intanto, intervistato da Repubblica, l’assessore ai Servizi civici Stefano Pillitteri “conta“ i voti degli immigrati a Milano. "A oggi – dice – possono votare gli 11mila residenti di origine straniera che hanno ottenuto la cittadinanza e i circa 2800 cittadini di Paesi Ue che hanno già fatto domanda di voto alle amministrative. I residenti di paesi Ue sono oltre 28mila e tutti potrebbero fare domanda per partecipare al voto: bastano 40 giorni di anticipo rispetto alla consultazione. I potenziali votanti sfiorano quindi quota 40mila".
I cittadini italiani di origine straniera potranno naturalmente votare ed essere eletti come chi è italiano da più generazioni. Regole diverse per i cittadini di paesi Ue: per andare alle urne devono prima iscriversi a un lista elettorale aggiunta in Comune(basta farlo una volta e vale anche per le elezioni successive), inoltre possono essere eletti consiglieri, ma non correre per la poltrona da sindaco.
Elvio Pasca