in

Regolarizzazione. Ruperto (Interno): “Le domande potrebbero essere oltre 141 mila”

Il sottosegratario: “Alcuni datori di lavoro pur avendo pagato il contributo di mille euro e avendo compilato la domanda, poi non l’hanno inviata. Si tratta di circa 7-8 mila richieste che il Governo è orientato a considerare come se l’invio fosse stato compiuto”

ROMA, 7 novembre 2012 . Le domande di regolarizzazione dei lavoratori stranieri da prendere in considerazione potrebbero essere piu’ delle 134.576 arrivate alla scadenza dell’emersione, il 15 ottobre scorso. Lo ha detto il sottosegretario all’Interno, Saverio Ruperto.

Alcuni datori di lavoro, infatti, pur avendo pagato il contributo di mille euro e avendo compilato la domanda, poi non l’hanno inviata. Si tratta di circa 7-8 mila richieste che “il Governo e’ orientato a considerare come se l’invio fosse stato compiuto”.

I moduli compilati infatti, ha spiegato il sottosegretario nel corso di un convegno organizzato dalla Uil a Roma, sono stati 141.498, ma quelli effettivamente inviati 134.576. “E’ emerso che un certo numero di richieste, per le quali era stato comunque pagato il contributo forfettario richiesto per ogni lavoratore irregolare, non sono state poi inviate.

Io penso – ha detto Ruperto – che una volta assolto l’onere economico non avrebbe senso penalizzare chi vuole far emergere e dunque anche per questi casi l’orientamento sara’ quasi sicuramente quello di considerarli come se l’invio fosse stato compiuto”. Ruperto ha anche convenuto che c’e’ “una differenza che colpisce” tra il numero delle domande per i lavoratori domestici e quelle per i lavoratori subordinati, molto sbilanciata a favore delle prime, e non ha escluso che alcuni datori di lavoro abbiano fatto richiesta in un settore diverso da quello in cui l’immigrato e’ effettivamente occupato, salvo poi cambiare il contratto subito dopo.

Secondo i calcoli della Uil, regolarizzare una colf e’ costato 2.000 euro contro 6-10 mila euro di un lavoratore impiegato in altri settori. “Il Viminale effettuera’ controlli a campione per verificare la corrispondenza tra le dichiarazioni rese e l’effettiva realta’ lavorativa” ha assicurato. Il sottosegretario ha infine ammesso che si sarebbe potuto fare di piu’ – come ha sostenuto Giuseppe Casucci della Uil che ha parlato di un “bacino di utenza potenziale di almeno mezzo milione di persone” – ma la situazione politica, con una maggioranza composta da “partiti con posizioni diverse su questo tema”, non l’ha consentito.

“Questa e’ stata un’occasione, un’opportunita’, non avevamo la pretesa di regolarizzazione l’universo mondo”. Dai sindacati – oltre a Casucci e’ intervenuto anche Piero Soldini della Cgil – e’ stata ribadita la richiesta di mettere mano al Testo Unico sull’immigrazione. “Le norme vanno adeguate – ha sottolineato Soldini – perche’ con l’impianto proibizionista si e’ dimostrato che non va da nessuna parte”.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Obama: “Crediamo in un’America aperta ai sogni dei figli degli immigrati”

Regolarizzazione. Prime convocazioni per famiglie, imprese e lavoratori