in

Mr Facebook dona 5 milioni di $ per far studiare i figli degli immigrati irregolari

Borse di studio per mandarli al college. "Vogliono rimanere nel Paese che amano ed essere parte del futuro dell’America. Ci renderanno più grandi"

 
San Francisco (Usa) – 19 giugno 2015 – "L’America è nata come nazione di immigrati. Noi dobbiamo accogliere giovani brillanti e laboriosi da ogni nazione e aiutare ognuno e esprimere tutte le sue potenzialità nella nostra società. Se aiutiamo più giovani immigrati a fare carriera verso nuove opportunità, il nostro Paese farà un progresso più grande".
 
Parole del miliardario fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, che insieme alla moglie Priscilla Chan ha deciso di donare 5 milioni di dollari a Thedream.us, un fondo che con le sue borse di studio aiuta i giovani migranti senza documenti a frequentare i college negli Usa. 
 
In realtà quei soldi aiuteranno tanti ragazzi che sono solo tecnicamente degli "immigrati". Arrivati insieme ai loro genitori quando erano solo dei bambini, sono infatti cresciuti in America e "nemmeno ricordano di aver vissuto altrove". 
 
Si tratta dei cosiddetti Dreamers, per i quali si è mossa anche l’amministrazione Obama cercando di evitarne l’espulsione.  "Questi ragazzi vogliono rimanere nel Paese che amano ed essere parte del futuro dell’America" ha scritto Zuckerber in un post mercoledì scorso. Non avendo però i documenti, hanno difficoltà a entrare nei college e non possono accedere agli aiuti statali per i più meritevoli. 
 
Di qui la scelta di Mr. e Mrs. Facebook (già impegnati per le riforme dell’immigrazione e della cittadinanza), che permetterà di finanziare per i prossimi 5 anni 400 borse di studio per altrettanti ragazzi che vivono nella baia di San Francisco. "Solo un piccolo passo – spiega Zuckerberg – per creare soluzioni per l’immigrazione e l’educazione che aiutino la nostra comunità e il nostro Paese a progredire". 
 
Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 3 Media: 1]

“No ai profughi sui bus, rischio malattie”, la protesta degli autisti di Milano

Ue, pronta al via l’operazione anti trafficanti, ma senza bombe sui barconi