Il Capo dello Stato nel suo discorso per il 4 novembre. “Senza di loro non potremmo salvare vite umane. Stoici i sommozzatori intervenuti dopo la strage del 3 ottobre”
Roma – 4 novembre 2013 – “Un plauso particolare meritano gli uomini e le donne che hanno partecipato alle operazioni di soccorso e al pietoso recupero delle salme delle vittime della terribile tragedia di Lampedusa”.
Lo scrive il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo messaggio per il 4 novembre, Giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Anche intervenendo al Quirinale alla cerimonia di consegna delle decorazioni dell'Ordine Militare d'Italia, Napolitano ha ricordato che oggi le Forze Armate sono chiamate ad assolvere compiti, se non del tutto nuovi, certamente di molto cresciuti, con connotati complessi, non racchiudibili in schemi tradizionali. Penso ai compiti – che hanno assunto una drammatica evidenza ed urgenza – della gestione di flussi sempre più intensi di immigrati e soprattutto di richiedenti asilo verso l'Italia e verso l'Europa”.
“E mentre sollecitiamo una visione e azione comune dell'Unione Europea – ha detto il Capo dello Stato – poniamoci una semplice domanda per quel che riguarda comunque il nostro impegno : di fronte ai traffici criminali che circondano gli sbarchi sulle nostre coste e alle emergenze che di continuo si creano, che cosa avremmo potuto e potremmo fare senza disporre dei mezzi della Marina Militare e della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e delle Forze di polizia : mezzi di ricognizione anche aerea, mezzi per operazioni, innanzitutto, di salvataggio di vite umane nella massima misura possibile ? E senza disporre di personale addestrato, sensibile, umanamente motivato e partecipe ?“
Poi, Napolitano è tornato sulla strage del 3 ottobre. “Quale esempio meraviglioso – lasciatemelo dire ancora – hanno dato – quando non si è riusciti ad evitare la tragedia del più grave naufragio mai verificatosi – ancora una volta col miraggio della così provata Lampedusa – quale esempio meraviglioso hanno dato i nostri sommozzatori, calatisi in profondità per portare in superficie centinaia di povere salme di uomini, donne e bambini ! Un'operazione stoica, che non può essere dimenticata e a cui va reso pieno onore !”