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Napolitano: “Riflettere sui tempi di permanenza nei Cie”

Il Capo dello Stato scrive ai detenuti nel centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria. "Comprensione per la sofferenza e il dolore, così come per le loro richieste e speranze"

Roma – 7 febbraio 2014 – "Sarebbe utile e opportuna un'attenta riflessione sui tempi di permanenza nei Cie".

È quanto afferma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una lettera di risposta agli immigrati trattenuti a Ponte Galeria che gli avevano scritto il primo gennaio scorso, chiedendogli di attivarsi per una revisione delle norme sull'immigrazione. Erano i giorni seguenti la prima protesta delle "bocche cucite" e lo sciopero della fame.

La lettera è stata resa nota il senatore del Pd Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato, che si è recato questa mattina al Cie alle porte di Roma insieme agli scrittori Elena Stancanelli e Christian Raimo e al regista Ricky Tognazzi, portando ai detenuti la risposta del Capo dello Stato.

Napolitano, nell'esprimere "comprensione per la sofferenza e il dolore di coloro che hanno scritto, così come per le loro richieste e speranze», ha sottolineato di non poter entrare nel merito delle istanze, rilevando tuttavia che esse formano "oggetto di dibattito nel Paese e in Parlamento".  "E sarebbe utile e opportuna – ha concluso il Capo dello Stato – un'attenta riflessione sui tempi di permanenza nei Cie".

In realtà il governo sta già studiando un  provvedimento per ridurre il tempo massimo di permanenza nei Cie, che nel 2009 è stato portato dal  centrodestra a diciotto mesi. Un innalzamento che però non ha aumentato l'efficienza delle espulsioni, facendo invece aumentare sensibilmente all'interno delle strutture la tensione, le rivolte e i gesti estremi.

"L'Italia è impegnata a considerare la possibilita' di rivedere la disciplina dei tempi di permanenza all'interno dei centri di identificazione ed espulsione (Cie) e ad innalzare gli standard qualitativi dell'accoglienza'', ha confermato martedì scorso il viceministro dell'interno Filippo Bubbico, durante un'audizione davanti alla commissione imirgazione dell'assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa,

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