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Nestor Grojewski: “Ho cucinato per Scorsese”

Chef polacco a Roma: "Imparare la lingua è lo scoglio più difficile". La video-ricetta della torretta di tonno e mela

Roma – 2 settembre 2010 – Proprio al centro di Roma, in via Tuscolana, Nestor Grojewski  ha aperto da due anni il suo wine-bar:Cru.dop. Ad attenderci dietro il bancone c’è  lui,  34 anni, rigorosamente in divisa bianca e guanti. Ci accoglie con il sorriso sulle labbra e come prima cosa ci mostra una sua ricetta: la torretta di tonno e mela. La prepara in pochi minuti e ci serve un piatto fresco e gustoso.
 
Ci sediamo ad uno dei tavolini pronti per la cena e inizia a raccontarci un po’ della sua storia.
 
nestor2inside.pngDa quanti anni sei in Italia? 
“Ormai sono 23 anni, sono arrivato con i miei genitori nel 1987. Ho frequentato la scuola qui in Italia, dalle medie all’alberghiero.”
 
La passione per la cucina quando è nata?
“Diciamo che l’ho perfezionata con la scuola, ma in realtà è nata quando ero piccolo e guardavo mia nonna che aveva due locali ed ero affascinato. Sai nei paesi dell’est sono in genere le donne che cucinano e io avevo mia nonna come esempio da seguire. Poi quando sono arrivato qui in Italia, dopo le scuole medie, ho scelto l’alberghiero proprio perché avevo questo sogno.”
 
Da quanto tempo hai aperto il tuo locale?
 “Quest’attività è aperta da due anni, è un wine-bar di cui  sono proprietario e chef. Questa è la prima esperienza nella quale sono io il proprietario del locale, prima ho fatto molta esperienza.”
 
Di cosa ti occupavi prima?
“Sempre ristorazione. Finita la scuola facevo il cuoco, poi nel tempo sono diventato chef. All’inizio ho lavorato in diversi alberghi importanti di Roma, dall’Hilton al Parco dei Principi o ristoranti molto importanti. Poi un giorno mi è arrivata una chiamata molto importante da Cinecittà, dove mi hanno proposto di fare il cuoco personale per Martin Scorsese mentre girava il suo film qui a Roma “Gangs of New York” e io accettai volentieri di cucinare per lui.”  
 
Quando ripensi al tuo passato qual è il ricordo che conservi?
 “In realtà non dimentico mai che per fare qualsiasi cosa, anche qui in Italia, devi “sudare”, lavorare sodo e personalmente studiare molto per essere preparato.”
 
Per te quanto è stato difficile integrarti sia a livello sociale che imprenditoriale con la tua attività?
 “Devo dire che io sono stato facilitato dal fatto che sono cresciuto qui, soprattutto perché ho imparato la lingua da bambino e questa è una grossa facilitazione per tutte le relazioni che poi ho avuto. Credo che imparare la lingua sia lo scoglio più difficile soprattutto per un adulto che arriva in Italia e deve iniziare da zero.”
 
Sei in Italia da tanti anni, come l’hai vista cambiare nel rapporto con gli immigrati?
 “L’Italia sta cambiando! Da quando non esistono qui “ostacoli” in Europa come in Italia, è ormai un grande spazio libero e tutti possono spostarsi con facilità, a non saprei se la situazione è migliorata. In realtà se ti sposti in un paese stranieri e non sai la lingua è molto difficile soprattutto all’inizio.”
 
In Italia, secondo te, negli ultimi anni la politica sta favorendo l’apertura di canali che favoriscano l’arrivo e l’integrazione di cittadini stranieri?
“Decisamente si, le cose stanno migliorando e l’Italia facendo parte della Comunità Europa si sta adeguando alle regole comunitarie per favorire chi vuole venire a vivere in Italia.”
 
Ti senti di dare un consiglio a chi vuole venire in Italia?
“In realtà no, perché ogni storia ha le sue particolarità, l’importante è l’impegno che ognuno di noi ci mette in quello che fa.”
 
Terminata l’intervista assaggiamo con gusto il piatto che Nestor ci ha preparato. Lui ci invita con accento "molto romano" a non fare complimenti ma poi non dimentica un perfetto polacco al momenti di salutarci “pożegnanie!”
 
Marco Iorio
 
 
 
 
 
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