Roma, 11 maggio 2025 – Ancora una volta, Lampedusa si ritrova al centro di un dramma umanitario che scuote le coscienze. Nella notte sono sbarcati 57 migranti soccorsi dalla nave ong Nadir, dell’organizzazione tedesca ResQship. Tra loro, tre cadaveri: un uomo di circa 30 anni e due bambini di appena 2 anni.
Secondo le prime ricostruzioni, il gommone su cui viaggiavano era alla deriva da giorni dopo essere partito dalla Libia, probabilmente da Sabratha o Zawiya. Le vittime sarebbero morte di fame e di sete. È stato un veliero dell’ong a lanciare l’allarme dopo la segnalazione di un velivolo Frontex.
Nel gruppo anche 13 donne e 2 minori, provenienti da Gambia, Ghana, Niger, Sierra Leone, Nigeria e Togo. Sei persone in gravi condizioni, tra cui 3 donne e 2 minori con ustioni e sintomi di grave debilitazione, sono state evacuate d’urgenza dalla guardia costiera e trasferite al poliambulatorio dell’isola.
Ma non è stato l’unico sbarco della notte. In totale, 236 migranti sono giunti a Lampedusa su tre diverse imbarcazioni. A bordo, numerosi donne e minori, partiti dalle coste libiche dopo aver pagato fino a 5.000 dollari a testa ai trafficanti. I migranti provenivano da Afghanistan, Bangladesh, Egitto, Eritrea, Etiopia, Somalia e Sudan.
Tutti sono stati condotti all’hotspot di contrada Imbriacola, che al momento ospita 470 persone. È in corso il trasferimento di 166 migranti verso Porto Empedocle.
L’ennesima tragedia nel Canale di Sicilia evidenzia l’urgenza di un approccio umanitario e strutturato per affrontare la crisi migratoria, che continua a mietere vittime innocenti nelle acque del Mediterraneo.