Le Olimpiadi di Tokyo potrebbero regalarci una bellissima sorpresa. Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha dichiarato in un’intervista a Repubblica che il ruolo di portabandiera nella cerimonia di apertura potrebbe essere affidato a un “nome inaspettato. E’ possibile che si parli di Paola Egonu, la pallavolista dell’Immoto Conegliano, forse la più forte schiacciatrice al mondo.
Olimpiadi di Tokyo, Paola Egonu potrebbe coprire il ruolo di portabandiera
“Mi piacerebbe, sarebbe un onore immenso. Ma io non ho saputo nulla e non ho parlato con nessuno. Però ci spero, è chiaro. Bello, bello. Ma dobbiamo aspettare. Come si fa a non emozionarsi, al solo pensiero di rappresentare un Paese, il tuo Paese?”, ha dichiarato Paola Egonu a Repubblica. Le Olimpiadi di Tokyo sono sicuramente un traguardo importantissimo per le azzurre della pallavolo: “Il nostro sogno, il nostro grandissimo desiderio è tramutare in oro quell’argento di Yokohama. Si gioca poco lontano dal palazzetto del Mondiale. Torniamo in Giappone per prenderci qualcosa di più grande di quel che abbiamo perso allora”.
Tra l’altro, a causa della pandemia, la Nazionale non si sta allenando da circa un anno. E molto probabilmente le Olimpiadi si disputeranno a porte chiuse. “Mi dispiace perché avrei voluto la mia famiglia a tifare per me. Ma se è necessario, se questo potrà salvare l’Olimpiade, lasciamo che sia. Ho 22 anni, la prossima è fra 3, avremo altre occasioni. L’Olimpiade ora, pur nella difficoltà del momento, darebbe un segnale di speranza a tutto il mondo”, ha aggiunto.
Egonu: “Sono favorevole al fatto che gli atleti possano vaccinarsi”
“Sono favorevole al fatto che gli atleti possano fare il vaccino“, ha detto poi durante l’intervista. “La gente sa cosa stiamo andando a giocarci alle Olimpiadi, e sarebbe come se ci dicesse “andate lì e fate qualcosa di straordinario anche per noi”. Sarebbe importante, credo, a titolo di esempio per tutti. Come dire: vaccinarsi è importante. Ma decide la politica”. Un altro sogno della pallavolista è quello di rivedere finalmente i palazzetti pieni: “Sarò superemozionata e supernervosa quel giorno. Sarà come agli inizi. Sarà come tornare a giocare per la prima volta”.
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