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Permessi alle Poste: i chiarimenti del Viminale

Per flussi e ricongiungimenti familiari si passa prima allo Sportello Unico. La ricevuta sostituisce in tutto e per tutto il cedolino

ROMA – Chi entra in Italia per raggiungere un parente o perché è stato assunto con i flussi 2006, deve prima passare allo Sportello unico, farsi compilare i moduli, e poi andare a chiedere il permesso di soggiorno in un ufficio postale.

La precisazione arriva dal Viminale, evidentemente preoccupato che qualche cittadino straniero al suo primo ingresso in Italia potesse fare confusione, specialmente in questa prima fase di applicazione della nuova procedura. Il passaggio preventivo allo Sportello Unico, di cui del resto abbiamo già scritto su stranieriinitalia.it, è comunque già illustrato nelle istruzioni allegate ai moduli distribuiti da Poste.

"L´istanza di primo rilascio di permesso di soggiorno per lavoro subordinato (di cui al 1° e 2° decreto flussi 2006) nonché di permesso di soggiorno per ricongiungimento – si legge in una nota pubblicata sul sito del ministero dell’Interno – familiare viene predisposta e stampata direttamente dallo Sportello Unico per l´Immigrazione, che ha già emesso il necessario nulla osta, e consegnata allo straniero unitamente alla busta da usare per l´inoltro all´Ufficio Postale. L´interessato deve quindi inserire l´istanza – sulla quale va applicata una marca da bollo da 14,62 euro – e l´ulteriore documentazione prescritta nella busta da consegnare aperta all´ufficio postale, ove si procede al riconoscimento dello straniero stesso, unica persona abilitata alla presentazione della domanda".

La ricevuta
Altri chiarimenti sulla nuova procedura sono stati inviati la settimana scorsa a tutte le Questure con "telegramma urgentissimo" dalla direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere. Tra questi, è molto importante il riferimento alla ricevuta rilasciata dall’ufficio postale al momento della presentazione della domanda, che va infatti a sostituire del tutto il cedolino rilasciato finora dalle Questure.

"All’atto dell’accettazione della pratica, – spiega il telegramma – sarà rilasciata (previa identificazione dell’istante) una ricevuta, provvista di elementi di sicurezza, che assume la stessa valenza del modulo tradizionale e consente allo straniero di godere dei medesimi diritti connessi al possesso del titolo di soggiorno secondo i limiti enunciati nella direttiva del signor ministro "sui diritti dello straniero nelle more del rinnovo del permesso di soggiorno" datata 5 agosto scorso. La ricevuta in argomento dovrà essere esibita unitamente al passaporto o al titolo di viaggio equipollente ovvero, nelle ipotesi di rinnovo del titolo di soggiorno, congiuntamente al predetto titolo in scadenza o scaduto di validità", quando si torna in Italia dopo un viaggio in patria".

Rispetto al vecchio cedolino, la ricevuta delle Poste dà anche una possibilità in più grazie ai codici "ologramma" e "assicurata" che sono stampati sopra. Chiamando il numero 848855888 o collegandosi a www.portaleimmigraizone.it, chi ha presentato domanda potrà infatti digitare i due codici e scoprire a che punto è la pratica per il rilascio o il rinnovo del suo permesso di soggiorno.

(15 dicembre 2006)

Elvio Pasca

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