in

Permessi di soggiorno agli sfruttati. A Sant’Antimo vincono gli schiavi

I lavoratori bengalesi che hanno denunciato i loro padroni potranno rimanere in Italia. L’Associazione 3 Febbraio: “Una vittoria di tutti, la nuova schiavitù riguarda anche gli italiani”

Napoli – 22 luglio 2014 – Dodici ore al giorno a cucire o a stirare, senza la possibilità di riposarsi, pagati solo 300 euro al mese. Ricattati dai capi, spesso connazionali, che sequestravano loro anche il passaporto per evitare che fuggissero.

Era la condizione di decine di lavoratori immigrati, soprattutto bengalesi, impiegati nel distretto tessile di Sant’Antimo, alle porte di Napoli. Ridotti praticamente in schiavitù, ma costretti al silenzio per evitare un’espulsione, visto che non avevano in tasca il permesso di soggiorno.

Alla fine, però, non ce l’hanno fatta più e hanno trovato il coraggio di ribellarsi. Aiutati dall’Associazione Antirazzista Interetnica "3 febbraio" (A3F), si sono riuniti e hanno deciso di denunciare i loro sfruttatori, una scelta che ora viene premiata.

“Dopo vari mesi di iniziative, assemblee, momenti di informazione e  azioni legali siamo riusciti ad ottenere il permesso di soggiorno per  protezione sociale per gli immigrati che finora hanno sporto denuncia” annuncia A3F.  “Questa è una vittoria comune, di tutti coloro che hanno contribuito con il loro sostegno, con la loro solidarietà al buon esito di questa vicenda”.

Domani pomeriggio, nella piazza principale di Sant’Antimo, ci sarà un’assemblea pubblica con gli immigrati  bengalesi. La speranza è che loro esempio possa spingere anche altri a uscire dall’ombra. “Le condizioni di nuova schiavitù – segnala A3F – sono purtroppo diffuse tra gli immigrati e oggi cominciano ad interessare maggiormente anche tanti lavoratori e lavoratrici italiani. E' l'ora di unirci di essere insieme superando razzismo e divisioni”.
 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Forza Italia alla Lega: “Torniamo insieme, clandestinità sarà reato”

Salvini: “Mare Nostrum, operazione di sangue”. Chaouki: “Sciacallo”