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Permesso di soggiorno solo a chi paga la tassa, l’ordine alle Questure

Il ministero dell’Interno dà indicazioni (a tempo di record) dopo la decisione del Consiglio di Stato. Verranno controllate anche le domande presentate nei mesi scorsi

  +++AGGIORNAMENTO+++

Nuovo stop alla tassa sul permesso di soggiorno, respinto il ricorso del governo

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Roma – 20 settembre 2016 – “Urgentissimo”. Con una comprensibile fretta, il ministero dell’Interno ha comunicato a tutte le Questure la resurrezione della tassa sul permesso di soggiorno. 

Quando lo scorso maggio il contributo per rilasci e rinnovi (da 80 a 200 euro a seconda dei casi) era stato cancellato da una sentenza del Tar, il Viminale se l’era presa con tutta calma lasciando per settimane gli uffici immigrazione e i cittadini stranieri senza informazioni sul da farsi. Solo a luglio, e per vie traverse, si era saputo che la novità era stata recepita e che andavano accettate e lavorate le domande senza chiedere soldi aggiuntivi. 

Il 14 settembre, però, il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del Tar, reintroducendo di fatto la tassa almeno fino al 13 ottobre prossimo, quando ci sarà l’udienza e la decisione finale sulla sospensiva. Appena due giorni dopo, dalla Direzione Immigrazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza è partito un messaggio “urgentissimo” che spiegava a tutti i questori  gli effetti di questa nuova decisione

Le Questure, dice, “cureranno il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno solo laddove sia assolto, dall’interessato, il pagamento degli importi previsti dall’articolo 5, comma 2 ter, del Testo Unico sull’immigrazione”. E dovranno “adempiere alla medesima attività di verifica anche laddove siano state presentate in data anteriore al 14 settembre e non abbiano ancora visto al definizione, mediante la concessione del titolo autorizzatorio”. 

Tradotto in parole povere per i diretti interessati, significa che chi oggi chiede il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno deve pagare anche la tassa da 80 a 200 euro, altrimenti la sua domanda non potrà essere lavorata. Anche le domande presentate nei mesi scorsi senza pagare la tassa verranno bloccate. Fino a quando? Questo il Viminale non lo dice, ma è presumibile che verrà chiesto a chi le ha presentate di fare il versamento per sbloccarle.

Tutti questo mentre si avvicina il 13 ottobre, quando potrebbe arrivare un nuovo colpo di scena.

Leggi il messaggio urgentissimo alle Questure

Elvio Pasca 

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