Roma, 29 novembre 2023 – Nel contesto attuale, la questione dei flussi migratori nel Mediterraneo rimane un tema cruciale e spinoso per l’Europa. Le parole del ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, intervenuto a Bruxelles ad un convegno dedicato alla lotta contro i trafficanti di esseri umani organizzato dalla Commissione Europea, risuonano come una ferma dichiarazione dell’impegno italiano nel contrastare il traffico illegale di esseri umani e stabilizzare la situazione nel Mediterraneo, rendendolo nuovamente un luogo sicuro.
Piantedosi ha sottolineato l’importanza di un approccio globale, non limitato ai confini nazionali, ma supportato da un forte impegno europeo. Ha evidenziato l’azione diretta sul campo come chiave per contrastare efficacemente il traffico di esseri umani, enfatizzando la necessità di controlli serrati sia sul territorio che sul mare.
Una delle strategie principali dell’Italia, secondo il ministro – è stata la collaborazione con Paesi chiave come la Tunisia e la Libia, riconosciuti come fonte significativa di flussi migratori. Il memorandum d’intesa siglato con la Tunisia è stato descritto come un modello efficace, basato su benefici reciproci e destinato a essere replicato con altri Paesi cruciali nella gestione dei flussi migratori.
Un punto cruciale è stato il pericoloso modus operandi dei trafficanti, evidenziato dal loro comportamento criminale sempre più aggressivo e spietato. Il ministro ha enfatizzato la risposta risoluta dell’Italia a tali azioni, con operazioni che hanno portato a significativi successi operativi nel sequestro di motori e nell’arresto di numerosi scafisti.
È stata messa in luce da Piantedosi l’importanza di affrontare il problema della tratta di esseri umani in maniera trasversale, coinvolgendo non solo azioni di controllo ma anche iniziative di collaborazione e cooperazione con Paesi come la Tunisia e la Libia.
Inoltre, Piantedosi ha evidenziato l’attività di dialogo e cooperazione con altri Stati chiave come la Costa d’Avorio e l’Egitto, riconoscendo la complessità e la portata transnazionale di questa sfida.
La chiave per la vittoria in questa battaglia, secondo il ministro, risiede nell’azione diretta sul terreno, sottolineando l’importanza della collaborazione internazionale e di una strategia integrata per contrastare con successo il traffico di esseri umani.