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Piemonte: in 10 anni stranieri infortunati sul lavoro saliti del 6%

Al primo posto per numero di incidenti ci sono i lavoratori romeni TORINO, 21 aprile 2008 – In Piemonte, in una decina d’anni, fra il ’97 e il 2006, gli stranieri coinvolti in infortuni sul lavoro sono passati dall’1,9% all’8% del totale, una progressione che è andata di pari passo con l’aumento della loro presenza sul territorio, e se dieci anni fa gli uomini marocchini rappresentavano oltre il 30% dei feriti stranieri, oggi questa percentuale è scesa di dieci punti e al primo posto ci sono i romeni, il 34%.

Sono alcuni dei dati diffusi in occasione dell’incontro "Malattie e immigrazione, conoscersi tra culture diverse", organizzato a Torino dal Coordinamento regionale dei Centri Isi (Centri di informazione salute immigrati) e dall’ambulatorio Misa (Migrazione e salute) dell’ospedale Amedeo di Savoia, durante il quale è stata presentata una nuova guida sui servizi sanitari per stranieri realizzata dalla Regione.

"Mettere a disposizione degli operatori uno strumento che comprenda tutte le informazioni pratiche sui servizi sanitari e sociali destinati agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale – ha sottolineato l’assessore regionale alla sanità, Eleonora Artesio – consentirà di rafforzare la collaborazione esistente tra gli enti che si occupano di immigrazione e di agevolare i percorsi di assistenza e cura".

L’assessore ha poi ricordato che "in Piemonte l’assistenza agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale è garantita dal ’96 quando, in via sperimentale, furono introdotti i Centri Isi, ufficializzati poi nel 2004. Attualmente – ha aggiunto – ve ne sono 13 nella nostra regione, di cui 6 nella provincia di Torino, ma, in linea con le indicazioni contenute nel Piano socio-sanitario, stiamo lavorando affinchè ci sia una struttura di riferimento in ogni Azienda sanitaria".

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Rassegna immigrazione 21/04/2008