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Più tempo nei Centri d’espulsione, la Lega non molla

Il Carroccio vuole recuperare la norma bocciata alla Camera con un ordine del giorno e un emendamento al ddl sicurezza. Oggi il decreto a Palazzo Madama 
Roma – 21 aprile 2009 – Arriva oggi pomeriggio in aula al Senato per la conversione l’ultimo decreto del governo sulla sicurezza. Salvo improbabili sorprese, sarà approvato velocemente, senza il prolungamento del tempo massimo di permanenza nei centri di identificazione ed espulsione.

Il testo varato dal governo, che rimarrà in vigore fino al 25 aprile, aveva portato da due a sei mesi  il tempo massimo di trattenimento dei clandestini nei Cie. Questo passaggio è stato però cancellato alla Camera grazie ai voti dell’opposizione e di alcuni dissidenti della maggioranza.

Durante  l’esame in commissione al Senato , né il Pdl né la Lega hanno presentato emendamenti per reintrodurre la norma e quindi in aula il testo dovrebbe passare nella versione già approvata alla Camera. Una scelta quasi obbligata, se si vuole convertire il decreto prima della scadenza di sabato prossimo.

Il Carroccio però non molla. Dopo la bocciatura alla Camera, il ministro dell’Interno Maroni si era detto “furibondo” per quello che definiva “un vero e proprio indulto per i clandestini”, dal momento che il 26 aprile più di mille stranieri senza permesso di soggiorno, oggi trattenuti nei Centri, dovranno essere rilasciati perché sono lì da più di due mesi.

Il capogruppo della Lega nord in commissione Giustizia, Sandro Mazzatorta, ha annunciato ieri che il suo partito presenterà un ordine del giorno che impegna il governo a recepire  una direttiva Ue sui rimpatri che  prevede fino a un anno di trattenimento dei clandestini nei  Cie. Una proposta “light”, che prolunga il trattenimento da due a quattro mesi, potrebbe invece trovare spazio in un emendamento della maggioranza al disegno di legge sulla sicurezza in discussione alla Camera.

EP

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