Stefano Camilloni
Iniziativa del primo cittadino Marco Filippeschi (Pd) ROMA, 22 maggio 2009 – "Li abbiamo rimandati a casa loro, in Romania".
Lo ha detto in un’intervista a ‘il Giornale’ il primo cittadino di Pisa, Marco Filippeschi, che ha deciso di far sparire le baraccopoli rom lungo l’Aurelia e dietro l’ospedale di Cisanello della citta’ semplicemente aprendo il portafogli: "l’iniziativa viene da lontano e ha riguardato 42 romeni, quindi cittadini comunitari, che hanno scelto liberamente di aderire.
Come contributo alle famiglie l’operazione e’ costata 21.500 euro (511,90 euro per ciascuno), 30mila in totale, compreso il viaggio in bus accompagnati dalla Croce rossa. Non si puo’ dire che sia una cifra esorbitante".
"Mica e’ stata una deportazione sa? Tutto s’e’ svolto nel rispetto delle regole, informando prefettura, questura e pure i ministeri degli esteri interessati", ha garantito il sindaco, anche responsabile nazionale del Partito democratico per le politiche per la Pubblica amministrazione e dal 2007 componente dell’Esecutivo nazionale dei Ds e del Comitato politico nazionale del partito. "L’operazione e’ gestita dal consorzio di comuni ‘Societa’ della Salute’ di cui Pisa e’ capostipite; inoltre abbiamo attinto ai fondi europei della Regione Toscana per le politiche dell’immigrazione", ha raccontato Filippeschi.
"Metterei l’accento sul patto morale sancito con i rom – prosegue il sindaco – l’amministrazione paga un rientro morbido a casa, in cambio v’impegnate a non tornare piu’ in italia per un anno almeno da ora". L’accordo sara’ rispettato? "Controllare le frontiere non e’ nelle nostre facolta’, visto che si tratta di cittadini comunitari. Intanto, se dovessero tornare da queste parti, non saprebbero dove accamparsi perche’ le baracche sono gia’ state smantellate e le aree bonificate. In ogni caso ripresentarsi costerebbe loro piu’ di quanto hanno ricevuto. Eppoi – ha concluso il primo cittadino – l’hanno capito benissimo qui non c’e’ alcuna cuccagna".
