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Italia. Medici Senza Frontiere denuncia l’invisibilità e la mancanza di protezione per i migranti

Roma, 25 marzo 2025 – Medici Senza Frontiere (MSF) ha lanciato un forte allarme riguardo alle politiche migratorie italiane, sostenendo che queste rendono le persone migranti invisibili e non protette. In occasione della 58° Sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra, MSF ha organizzato l’evento “Migranti lasciati invisibili e non protetti: la Revisione Periodica Universale dell’Italia e la strada da percorrere” per analizzare le conseguenze negative delle leggi e delle politiche sull’immigrazione italiane.

Durante l’evento, esperti hanno discusso come la politica migratoria italiana sia sempre più orientata alla criminalizzazione, al controllo delle frontiere e allo smantellamento dei meccanismi di protezione, mettendo a rischio la vita, la salute e la dignità della popolazione migrante. MSF evidenzia come, nonostante l’impegno preso dall’Italia durante il terzo ciclo della Revisione Periodica Universale a rivedere le proprie politiche sull’immigrazione per garantire i diritti dei migranti in conformità con gli standard internazionali sui diritti umani, si sia assistito a un orientamento sempre più restrittivo. Questo si manifesta nel restringimento delle tutele e delle misure di protezione, nell’indebolimento delle politiche di accoglienza e nel blocco delle attività di ricerca e soccorso delle organizzazioni umanitarie.

Stefano Di Carlo, Direttore generale di MSF, ha dichiarato: “Come organizzazione medico-umanitaria siamo testimoni in prima persona dell’impatto disastroso di queste politiche sulla salute e sui diritti fondamentali delle persone in fuga alla ricerca di un luogo sicuro in Europa, soprattutto i più vulnerabili come i sopravvissuti alla tortura. È assolutamente urgente che questi impegni si traducano in misure concrete e tempestive che garantiscano una protezione efficace, un’accoglienza dignitosa e una vera solidarietà per questa popolazione”.

MSF sottolinea come recenti norme legislative abbiano eroso il diritto d’asilo e aumentato il rischio di detenzione, espulsione e respingimento, accrescendo la possibilità di esporre persone vulnerabili a ulteriori traumi e ostacolando il processo di riabilitazione dei sopravvissuti a tortura. Inoltre, vengono criticate le leggi che ostacolano le operazioni di ricerca e salvataggio in mare delle ONG, costringendo la nave Geo Barents di MSF a cessare le sue operazioni nel Mediterraneo centrale, una delle rotte più letali al mondo.

Juan Matias Gil, Capomissione di MSF per la ricerca e il soccorso in mare, ha evidenziato come, a causa del Decreto Piantedosi, la Geo Barents abbia subito quattro sanzioni, con un totale di 160 giorni di fermo amministrativo. Secondo Gil, le recenti leggi italiane rendono ancora più facile bloccare e confiscare navi di ricerca e soccorso, e “alla fine, il prezzo reale lo pagheranno le persone in cerca di sicurezza e protezione che si troveranno in pericolo in mare”.

In vista dell’adozione del rapporto finale del quarto Ciclo dell’Esame Periodico Universale (UPR) da parte dell’Italia, MSF chiede al governo italiano di accogliere le raccomandazioni ricevute e di tradurle in azioni concrete. In particolare, l’organizzazione sollecita misure per garantire una protezione piena ed effettiva della popolazione migrante e di porre fine ai blocchi delle attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. MSF chiede inoltre l’accesso a forme di protezione internazionale e servizi adeguati di accoglienza e integrazione per i migranti in difficoltà, nel rispetto degli obblighi previsti dal diritto umanitario internazionale e dal diritto dei rifugiati, con particolare attenzione ai sopravvissuti alla tortura.

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