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Polverini: “Lazio modello di accoglienza in Italia”

”Un modello che non risponde solo all’emergenza ma affronta l’immigrazione in maniera strutturale”

 

Roma, 16 gennaio 2012 – ”Gli immigrati non devono essere considerati un problema, ma una opportunita’ di sviluppo sociale, culturale ed economico. Il Lazio si pone come modello di integrazione e di accoglienza”.

Lo ha dichiarato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.

”La Regione e’ impegnata in diversi progetti – aggiunge – come il Festival della Multiculturalita’ e un Concorso artistico dei Popoli, oltre a un nuovo assetto per la Consulta regionale per l’immigrazione”. ”Nel Lazio – spiega Polverini – stiamo realizzando un vero e proprio modello di accoglienza. In piena emergenza umanitaria, durante gli sbarchi dal Nord Africa, abbiamo immediatamente accolto cento minori non accompagnati,un segnale importante, dato anche alle altre regioni. Da allora i numeri si sono moltiplicati. Il Lazio ha ospitato oltre 700 minori, che si sono aggiunti ai 430 gia’ presenti sul territorio regionale. Parliamo del 20 per cento di tutti i minori non accompagnati presenti in Italia, il doppio rispetto a una regione come la Lombardia”.

”Un modello di accoglienza, pero’ – precisa Polverini – che non risponde solo all’emergenza, ma affronta l’immigrazione in maniera strutturale. In quest’ottica si inserisce il Prir Lazio, il nostro progetto per i rifugiati, che oltre ad assicurare un alloggio, prevede percorsi di inserimento lavorativo calibrati sul background dell’immigrato e sulle offerte lavorative dei territori. Piu’ di cinquanta sono state le associazioni e gli enti che hanno aderito al progetto e oltre 3.300 i posti di accoglienza messi a disposizione”.

”Quello a cui puntiamo – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia, Aldo Forte – e’ un modello di accoglienza a 360 gradi, che riguarda la dimensione lavorativa, sociale e culturale. Da qui l’idea di un Festival della Multiculturalita’ e di un Concorso artistico dei Popoli. Si tratta di nuovi percorsi per favorire l’integrazione, per creare nuovi luoghi e momenti di incontro e di dialogo, anche a livello istituzionale. In questo senso, la Consulta regionale sull’immigrazione e’ determinante. La complessita’ della vecchia norma ne ha di fatto impedito la costituzione, per questo abbiamo deciso di semplificare le procedure. Daremo maggiore peso alle associazioni di immigrati che potranno eleggere direttamente i loro rappresentanti e fornire, cosi’, il loro prezioso contributo alla programmazione regionale”.

 

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