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PROSTITUZIONE: MOLTE MINORENNI TRA SCHIAVE BANDA ROMENI

(ANSA) – VENEZIA, 13 AGO – Un giro di un’ottantina di "schiave" del sesso – tutte romene, metà delle quali minorenni – costrette a prostituirsi soprattutto lungo la strada del Terraglio, nella zona di Mestre. Ed è stata proprio una di loro, una prostituta-bambina per forza, la prima a denunciare i suoi sfruttatori e a far scattare le indagini della squadra mobile di Venezia che hanno portato all’arresto di 11 romeni tra Italia, Spagna e Romania. "Anche in questo caso, come in altri precedenti – spiega il capo della Squadra Mobile di Venezia Alessandro Giuliano riferendosi alla giovanissima romena che per prima ha trovato il coraggio di denunciare i suoi sfruttatori – è stata vitale la costante e ben collaudata collaborazione con l’Ufficio Protezione Sociale del Comune di Venezia". Della banda criminale che in patria "reclutava" ragazze e ragazzine facevano parte anche tre donne, arrestate come tutti gli altri grazie anche alla stretta collaborazione di alcuni funzionari della polizia romena impegnati con i colleghi italiani in una vera e propria task force contro la criminalità romena nel nostro Paese. Il lungo elenco di reati contestati al termine delle indagini, che sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia, va dall’ associazione per delinquere, alla riduzione in schiavitù, dall’ induzione e sfruttamento della prostituzione anche minorile al favoreggiamento dell’immigrazione e della permanenza di clandestini in Italia, fino al sequestro di persona, violenza privata, lesioni, furto e danneggiamento. Le indagini sono partite nel 2005 in seguito alle dichiarazioni della minorenne romena, a cui se ne sono aggiunte poi altre cinque (di cui tre minorenni), e si sono avvalse anche di lunghe intercettazioni telefoniche. La banda era in grado di reclutare le giovani in Romania e di organizzare il loro viaggio in Italia per poi indurle a prostituirsi anche con ogni genere di violenza, tanto che in alcuni casi è stata ipotizzata la loro riduzione in schiavitù: un "giro" che all’organizzazione assicurava lauti guadagni. Nell’ottobre 2007, su richiesta del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Paola Mossa, il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e, successivamente, mandati d’arresto europei. Le indagini si sono quindi concentrate sulla localizzazione dei ricercati e, nell’ambito del progetto di cooperazione coordinato dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, alcuni investigatori romeni sono stati distaccati presso la Squadra Mobile consentendo di trovare e arrestare gli 11 romeni. (ANSA).

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