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“Cose dell’altro mondo”, se da un giorno all’altro sparissero gli immigrati

Una cittadina veneta si sveglia senza lavoratori stranieri. Un’apocalisse per ridere e riflettere nel nuovo film di Francesco Patierno

 

Roma – 26 luglio 2011 –  “Prendete il cammello e tornate a casa”, prega l’industrialotto con malcelate simpatie (e citazioni) leghiste. Il giorno dopo il suo desiderio è esaudito: tutti gli immigrati sono spariti.

È da questo miracolo al contrario che prende le mosse “Cose dall’altro mondo”, film di Francesco Patierno che arriverà nelle sale a settembre. Ambientato nel nordest e interpretato da Diego Abatantuono, Valerio Mastandrea e Valentina Lodovini, fa ridere su temi come l’immigrazione e il razzismo, senza omaggi al politically correct.

“Per la prima volta si racconta il loro mettendo in scena il noi, per la prima volta si cerca di fare un passo avanti spintonando la coscienza a colpi di risate” spiega la produzione. “Capita così che il buontempone nordico e con lui un cinico poliziotto romano e una “buona” e bella maestra elementare, vadano a gambe all’aria e continuino a rotolare in un mondo che ha perso il suo buon senso”.

Il film fa discutere dallo scorso autunno, quando non era nemmeno in fasce. Le riprese stavano iniziando a Treviso, ma il sindaco leghista Gian Paolo Gobbo si mise di traverso, non concedendo le autorizzazioni necessarie: “Il tema non c’entra nulla, troppi problemi di traffico” spiegò. Set e troupe sono state costrette a trasferirsi nella più accogliente Bassano del Grappa, senza contraccolpi sulla circolazione.

 

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