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“Meridionale? Non possiamo assicurare la sua auto…”

Razzismo tra italiani nel nord est. Un’agenzia di Mirano non stipula la polizze ai meridionali: “Troppe truffe”

Roma – 9 febbraio 2012 – Meglio albanese che calabrese. Meglio marocchino che lucano. Per carità, sono tutti clienti rischiosi, ma allo straniero si può far pagare di più, con il terrone è meglio non avere nulla a che fare. Parola di assicuratore.

Se il mal comune è un mezzo gaudio chissà quanti immigrati ghigneranno a leggere la storia di R.D., ventiseienne meridionale che lavora nel Nord Est. L’altro giorno ha provato a stipulare una polizza Rc auto in un’agenzia Itas di Mirano, vicino Venezia, e si è visto chiudere la porta in faccia a causa del suo pedigree poco padano.

“Due minuti o poco più è durato il colloquio con la signora dell’agenzia; mi ha chiesto di dov’ero, l’età e il lavoro che facevo e da quanto ero al nord poi ha detto che l’assicurazione non la poteva proprio fare per disposizione della compagnia perché c’erano troppe truffe fatte dai meridionali” racconta oggi a Repubblica.

L’impiegata, aggiunge R.D., “era pure dispiaciuta –mi ha detto che lei proprio non ce l’aveva con i meridionali, ma che c’erano le disposizioni che impedivano di assicurare i meridionali che non fossero in Veneto da almeno 7 anni a meno che non fossero carabinieri o militari”. E dai carabinieri, per presentare denuncia, è andato il cliente allibito, mentre dalla sede veneziana dell’Itas negano di aver dato disposizioni di quel tipo.

Al giovane meridionale è andata addirittura peggio che a milioni di immigrati, che comunque riescono ad assicurare le loro auto in Italia. Le compagnie non si permettono di rifiutare questi nuovi clienti, ma applicano spesso un corposo sovrapprezzo sulla polizza. La giustificazione è che statisticamente i clienti stranieri sono più rischiosi, perchè fanno più incidenti.

È una pratica discriminatoria, quindi illegittima, come ha sottolineato qualche giorno fa anche l’Unar, e per contrastarla ci si può rivolgere ai tribunali. Molti trovano più comodo cambiare semplicemente assicurazione, scegliendone una che non applica tariffe etniche.

Anche R.D. ha assicurato l’auto in un’altra agenzia, a pochi chilometri di distanza. Così l’Itas di Mirano ha perso un cliente e ha guadagnato un bel po’ di cattiva pubblicità. Un buon affare?

Elvio Pasca

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