Il presidente della Lombardia chiude le porte a nuovi arrivi. Ma quando era al governo impose la stessa soluzione contro cui oggi combatte, in nome della “solidarietà”…
Roma – 9 giugno 2015 – “Ho proposto un piano per la distribuzione equa dei rifugiati in tutte le Regioni in base al numero di abitanti. Mi auguro che ci sia la solidarietà di tutte le Regioni…”
Chi l’ha detto? Qualcuno stenterà a crederci, ma sono parole pronunciate da Roberto Maroni il 30 marzo 2011, in piena “emergenza Nordafrica”. L’allora ministro dell’Interno, di fronte agli sbarchi legati alle primavere arabe, chiese e ottenne dalle Regioni la soluzione più logica ed equa: che ognuna facesse la sua parte nell’accoglienza.
Ora che però Maroni è presidente della Lombardia, si oppone al piano del Viminale che va nella stessa direzione, chiama i profughi "clandestini" e minaccia di tagliare i fondi regionali ai Comuni che metteranno a disposizione delle strutture per ospitarli. Cosa è cambiato?
Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]