Il cardinale Vegliò: “Avvalora l'equazione: immigrato senza documenti uguale criminale. Attenti a deriva xenofoba”
Roma – 16 luglio 2013 – "Il reato di immigrazione clandestina e' sbagliato, indegno e va abolito". Lo afferma il cardinale Antonio Maria Vegliò, ministro di Papa Bergoglio per i migranti e gli itineranti, in una intervista a Il Messaggero.
Quel reato, spiega, ''e' una misura sbagliata. Un concetto umanamente indegno. In questo modo, infatti, si avvalora l'equazione: immigrato senza documenti uguale criminale. Mi chiedo con quale diritto si puo' continuare a sostenere questo principio''.
Gli insulti di Calderoli a Kyenge? ''Siamo ad un livello talmente basso. Sono sgomento – dice il Cardinale- ma non mi faccia dire cose che non voglio dire. L'Italia e' un Paese generoso, un esempio nel mondo e gli italiani un popolo dal cuore grande. Il Papa a Lampedusa ha ringraziato commosso i seimila lampedusani per quello che hanno fatto, in silenzio, durante l'emergenza di questi anni. Ecco e' questa l'Italia che voglio vedere''.
"La gestione del fenomeno dell'immigrazione e' fondamentale. 'L'immigrazione può generare problemi e nessuno lo nega ma si tratta di investire risorse ed ed energie per l'integrazione. Anche dal punto di vista culturale – continua Vegliò – altrimenti si rischia una deriva xenofoba pericolosa, con sviluppi che potrebbero anche sfuggire di mano. Bisogna stare attenti".
"Pensare di essere superiori solo per il colore della pelle e' orribile, e' una bestialità. L'odio verso il diverso – prosegue – e' una tentazione che purtroppo e' dietro l'angolo. Nasce dall'idea che gli uomini non devono essere considerati uguali".