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Regolarizzazione: anche a Napoli convocazioni online

Sessanta appuntamenti al giorno, ma da gennaio si accelera. Il caso dei “datori ignari“

Roma – 17 novembre 2009 – Con ventiquattromila domande, Napoli si  è aggiudicata la medaglia di bronzo della regolarizzazione. Tra datori,  colf e badanti, sono quindi quasi 50 mila le persone coinvolte in questa enorme operazione, che ora, collegandosi a  internet, possono sapere quando ne verranno fuori.

Lo Sportello Unico per l’Immigrazione di via Vespucci ha messo online gli appuntamenti per la firma del contratto di soggiorno. Basta collegarsi a questa pagina: http://www.utgnapoli.it/eme/index.php , inserire il numero identificativo della domanda e la tipologia del contratto (colf o badanti) e cliccare su ‘cerca’: se l’appuntamento è già fissato, verrà fuori la data.

“È un modo per agevolare gli utenti. Per ora abbia caricato la lista degli appuntamenti fino al 7 dicembre, ma presto aggiungeremo anche quelli successivi” spiega il viceprefetto Gabriella D’Orso, responsabile dello Sportello Unico. Lo Sportello sta ricevendo mattina e pomeriggio al ritmo di una sessantina di appuntamenti al giorno, ma il numero dovrebbe raddoppiare dall’inizio del 2010: “Il 10 gennaio apriremo uno sportello anche nella sede Inps del Vomero, con postazioni dedicate esclusivamente alla regolarizzazione” anticipa D’Orso.

Il viceprefetto confida nell’assegnazione di un adeguato numero di lavoratori interinali, che permetterebbe un’ulteriore accelerazione.  Ma sui tempi di chiusura della regolarizzazione a Napoli non si sbilancia: “È presto per fare previsioni”.

A Napoli, la maggior parte delle domande è destinata a regolarizzare delle badanti, un dato piuttosto anomalo. “Nella migliore delle ipotesi queste donne lavoreranno come colf e in famiglie dove magari non si raggiunge il reddito minimo. Nella peggiore, invece, si tratta di lavoratori impiegati in altri settori e fatti passare come assistenti familiari” ipotizzava ieri sul Sole 24 Ore il responsabile immigrazione della Cgil partenopea, Vincenzo Annibale.

Ma questo non è l’unico lato oscuro della regolarizzazione. “Diverse persone, una volta convocate, ci hanno detto di non sapere nulla di questa regolarizzazione e di non aver mai presentato la domanda” racconta ancora Gabriella D’Orso. Qualcuno li avrebbe insomma fatti passare per datori di lavoro a loro insaputa. Partite le denunce, se ne occuperà la magistratura.

Elvio Pasca

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