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Renzi: “L’Europa? Una frontiera, ma anche un faro di civiltà”

Il premier a Strasburgo: “Il problema non è solo l’immigrazione o cosa accade in Nordafrica, dobbiamo rovesciare l’approccio”

Roma – 2 luglio 2014 – L’Europa è una frontiera. Ma oltre ad affrontare l’immigrazione, deve essere in grado di proiettarsi verso il resto del mondo, diventando un faro di civiltà.

Lo ha dettooggi pomeriggio a Strasburgo Matteo Renzi, intervenendo davanti al Parlamento Europeo per l’inizio del semestre di presidenza italiano dell’Ue.

Il presidente del Consiglio italiano ha parlato a braccio, ma ha anche lasciato alla presidenza un documento scritto “con tutti i temi che nel semestre vogliamo portare all’attenzione delle istituzioni”. Tra questi c’è anche una gestione comune e solidale sui fronti dell’ immigrazione e dell’asilo  tema che però Renzi ha toccato solo di sfuggita del suo intervento.

“Noi crediamo – ha detto – che l’Europa possa essere il luogo del futuro se abbiamo il coraggio di metterci in gioco adesso, se abbiamo il coraggio di dire che l’Europa deve essere e deve tornare ad essere una frontiera. Lo è fisicamente, lo è geograficamente, lo è nella vita di tutti i giorni. L’Europa è una frontiera perché se guardiamo insieme una cartina vediamo che è il Paese che ha il maggior numero di coste rispetto all’estensione territoriale”.

“Siamo per forza – ha aggiunto una frontiera. Questo ci pone molti problemi e ne sappiamo qualcosa noi in Italia in questo momento, durante il quale le difficoltà che si sono particolarmente in Libia stanno portando a una serie di stragi nel nostro mare mediterraneo, mare nostrum per i latini. Sono problemi ai quali stiamo cercando di far fronte con operazioni italiane, ai quali insieme ai capi di governo e sicuramente con la condivisione della Commissione riusciremo a far fronte in modo più deciso per il futuro attraverso l’operazione Frontex Plus”.

“Il problema – h aperò sottolineato Renzi – non è solo quello dell’immigrazione o di che cosa accade in questo momento nel nord africa. È provare a rovesciare l’approccio, è dirsi che l’Africa deve vedere un protagonismo maggiore dell’Europa, non solo nelle esigenze economiche, negli investimenti delle nostre aziende, nel tentativo di affrontare la questione energetica, ma anche nella dimensione umana. Voi – ha aggiunto rivolgendosi ai parlamentari – rappresentate come Europa un faro di civiltà, la civilizzazione della globalizzazone”.

“Se di fronte a una donna, Asia Bibi, in carcere da quattro anni in Pakistan perchè cristiana, non c'e' l'Europa che si indigna, vuol dire che noi non stiamo rispondendo alla nostra chiamata, al nostro destino. Se di fronte alle ragazze rapite in Nigeria da un gruppo fondamentalista perchè educate ai valori occidentali, se non c’è la nostra reazione non possiamo definirci degni della grande responsabilità che abbiamo. Se di fronte a donna, Myriam, che partorisce in Sudan in carcere per la sua fede o alle ragazze della primavera araba  usiamo solo slogan vuoti o parole retoriche e continuiamo a rinchiuderci nelle nostre frontiere senza avere il coraggio di affermare i nostri valori, non andremo da nessuna parte, perderemo la dignità del nostro essere politici europei''.

 

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