Il sottosegretario alla famiglia contro il giro di vite. "Ci batteremo in ogni sede" Roma – 28 luglio 2008 – No al giro di vite sui ricongiungimento familiari. È la posizione di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, che in una lettera al direttore del quotidiano Avvenire preannuncia battaglia "in ogni sede, perché questa misura fortemente discriminatoria non venga introdotta".
Partendo dal giudizio fortemente negativo espresso ieri da alcune associazioni sulle nuove norme in via di definitiva approvazione, Giovanardi afferma di condividere queste preoccupazioni: "mentre è comprensibile e condivisibile che l’immigrazione e la permanenza in Italia di un extracomunitario e della sua famiglia siano collegate ad un posto di lavoro – afferma – è assolutamente inaccettabile che il diritto a vivere con uno dei figli o con il genitore sia ancorato a criteri reddituali che privilegiano un non ben definito concetto di ‘non poverta”, talvolta anche di difficile individuazione".
Inoltre, secondo il sottosegretario, "l’introduzione della norma determinerebbe, da una lato, una forte discriminazione fra famiglie italiane, che spesso non raggiungono la condizione reddituale chiesta dalla disposizione, e le famiglie extracomunitarie e, dall’atro, penalizzerebbe fortemente le famiglie di cittadini stranieri con più figli".
"Abbiamo già chiesto nelle sedi tecniche governative – conclude Giovanardi- di non recepire questa osservazione che proviene dalle Commissioni parlamentari e ci batteremo, in ogni sede, perché questa misura fortemente discriminatoria non venga introdotta".