I senatori vogliono chiarirsi ulteriormente le idee sugli “aspetti critici” della nuove regole per diventare italiani. Solo dopo si passerà agli emendamenti
Roma – 19 febbraio 2016 – Si fa attendere la ripresa del cammino della riforma della cittadinanza in Senato.
Il 3 febbraio la Commissione Affari costituzionali ha concluso la discussione generale sul testo già approvato alla Camera, che è tutto dedicato ai figli degli immigrati. Questo prevede, tra le altre cose, l’introduzione dei principi dello ius soli temperato (subito italiano chi nasce qui da un genitore che ha la carta di soggiorno) e dello ius culturae (diventa italiano chi è arrivato entro i dodici anni e frequenta per almeno cinque anni le scuole italiane).
Prima di passare alla presentazione e alla votazione degli emendamenti, i senatori hanno deciso però di procedere a un ciclo di audizioni con esperti e associazioni. Queste, ha spiegato la relatrice Doris Lo Moro (PD), “dovrebbero essere orientate sugli aspetti ritenuti particolarmente critici, considerando che già presso la Camera dei deputati è stata svolta un’ampia indagine conoscitiva”.
Chi convocare? Ogni gruppo politico ha avuto tempo fino a stamattina per presentare le sue proposte, che ora verranno vagliate dalla presidenza. Probabile che le audizioni vengano concentrate in un’unica giornata, ma non si terranno la prossima settimana, il calendario della commissione è già definito e non prevede spazi per la riforma della cittadinanza.
Slitta quindi a marzo l’occasione per i senatori di chiarirsi ulteriormente le idee sulle nuove regole per diventare italiani. E si prolunga l’attesa dei tanti ai quali quelle nuove regole potrebbero cambiare la vita.
EP