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Riforma della cittadinanza per i figli degli immigrati, in Senato si riparte

Continua la discussione generale, con Forza Italia che attacca lo ius soli e chiama in causa gli “imponenti flussi migratori”. Intanto però in commissione arriva anche la riforma costituzionale 

 

Roma – 12 gennaio 2016 – Con la ripresa dei lavori del Senato, è ricominciato il cammino della riforma della cittadinanza per i figli degli immigrati. 

Le nuove regole per diventare  italiani sono di nuovo all’ordine del giorno della commissione Affari costituzionali, alle prese con il testo approvato lo scorso ottobre alla Camera, che unisce i principi di ius soli e dello  ius culturae. Vuole infatti dare la cittadinanza ai bambini nati in Italia da stranieri titolari di carta di soggiorno e a quelli che, nati o arrivati qui entro i 12 anni, hanno frequentato uno o più cicli scolastici per almeno cinque anni. 

È ancora in corso la discussione generale, finita la quale si passerà alla presentazione e alla votazione degli emendamenti.  

Stamattina il senatore Pd Giorgio Pagliari  ha parlato di testo “equilibrato”, “opportunamente volto ad agevolare l’inserimento dei minori”, la cui discussione andrebbe “separata nettamente  da ogni considerazione sull’accoglienza dei richiedenti asilo”, cioè sull’emergenza profughi. Bartolomeo Amidei e Stefano Bertacco di Forza Italia hanno invece criticato il testo chiamando in causa anche gli “imponenti flussi migratori in atto”,  ribadito il no del loro partito allo ius soli e parlato di “conseguenze preoccupanti sul piano demografico, culturale ed economico”. 

La discussione procederà nei prossimi giorni, ma intanto, a toglierle momentaneamente spazio, arriva la riforma costituzionale. Già approvata in prima lettura da entrambi i lati del Parlamento, è appena tornata all’esame di Palazzo Madama ed è stata inserita già da domani all’ordine del giorno della commissione affari costituzionali.

La novità non dovrebbe comunque togliere troppo tempo alla Commissione, visto che il testo della riforma costituzionale è “blindato”. “Io sarei per chiudere rapidamente – ha spiegato ieri la presidente Anna Finocchiaro –  perché in commissione abbiamo un buon numero di provvedimenti in attesa che premono: da quello sulla cittadinanza, alla riforma del terzo settore, ad altri come la regolamentazione dell’accesso a internet…” 

EP

 

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