Parte l’iter in commissione della Amato-Ferrero. Il ministro per la Solidarietà Sociale auspica un’approvazione rapida
ROMA – Inizia a Montecitorio il cammino parlamentare della riforma dell’immigrazione. Il disegno di legge delega presentato dal governo è all’ordine del giorno per domani in commissione affari costituzionali, affidato al relatore Gianclaudio Bressa (lo stesso della riforma della cittadinanza).
Vista la complessità della materia alla quale è dedicato, prima di arrivare in aula, il testo dovrà inoltre incassare i pareri di altre otto commissioni permanenti. I tempi per la riforma insomma non saranno certo brevi, tanto più che, una volta approvato il ddl, bisognerà aspettare il decreto legislativo del governo che tradurrà in legge i suoi principi.
Tra le novità principali della Amato-Ferrero, una riorganizzazione degli ingressi per lavoro con flussi triennali, canali privilegiati per la manodopera qualificata e la possibilità di venire in Italia a cercare lavoro a fronte di determinate garanzie. Si mira poi a una semplificazione della burocrazia, anche allungando la validità dei permessi di soggiorno e affidandone progressivamente i rinnovi ai Comuni.
Largo alla partecipazione dei cittadini stranieri alla vita pubblica, con la concessione del diritto di voto alle elezioni amministrative. Quanto poi alla lotta alla clandestinità, si punta a programmi di rimpatrio assistito e un nuovo ruolo dei centri di permanenza temporanea, più orientato all’accoglienza e diversificato a seconda della pericolosità sociale del clandestino.
Bisognerà adesso seguire il dibattito parlamentare per capire quante di queste proposte si trasformeranno in legge. Ad augurarsi tempi brevi è il ministro per la solidarietà sociale Paolo Ferrero, che partecipando stamattina a Torino a un incontro con i Consorzi socioassistenziali ha parlato dei ritardi nei rinnovi.
"E’ una situazione vergognosa che chi ha diritto a permessi a norma di legge debba aspettare 12-16 mesi, lo è per gli immigrati come lo sarebbe per i cittadini italiani. Penso che per riuscire a cambiare questa situazione sia necessario cambiare la legge Bossi-Fini che produce un mucchio di burocrazia e di lungaggini. Per questo – ha concluso il ministro – auspico che la nuova legge sull’immigrazione che ho fatto con il ministro Amato si possa approvare rapidamente in modo che queste lungaggini si possano togliere".
(24 settembre 2007)
Elvio Pasca