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Rifugiati, tirocini nelle imprese che hanno bisogno di personale

Protocollo d’intesa tra Confindustria e Viminale, che pagherà i rimborsi. Boccia: “Accoglienza e integrazione sono la grande partita”

Roma – 23 giugno 2016 – Le aziende italiane sono pronte a insegnare un mestiere ai rifugiati, offrendo un’occasione di integrazione a quanti sono stati costretti a fuggire dai loro Paesi d’ origine e ora devono costruirsi un futuro qui.

Un accordo sottoscritto ieri a Roma dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e dal  presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, prevede l’attivazione di tirocini per i titolari di protezione internazionale presso le imprese aderenti all’associazione di categoria. Saranno coinvolte, su base volontaria, quelle che “manifestano un fabbisogno specifico di personale”, in modo da offrire anche una chance di inserimento dopo la formazione.

Confindustria sensibilizzerà i suoi associati (oltre 150 imprese manifatturiere e dei servizi) e individuerà le aziende disponibili. Il Ministero dell’Interno sceglierà  i tirocinanti tra i rifugiati senza lavoro che risiedono nei centri SPRAR e  provvederà  ”al  sostegno economico dei percorsi formativi attraverso una dote individuale”, cioè pagherà loro un rimborso durante la formazione. 

L’accoglienza e l’integrazione sono la grande partita, la grande sfida che abbiamo davanti. Se i prossimi non saranno gli anni dell’integrazione  significa aver sbagliato la partita e i costi e la conflittualità saranno un problema” , ha detto Boccia firmando il protocollo d’intesa. Oggi costruiamo un percorso. Tra qualche mese ci rivenderemo, valuteremo se c’è qualcosa da correggere e faremo ulteriori step”.

Secondo Alfano, “c’è una consapevolezza che è molto più grande delle polemiche portate all’esasperazione per ragioni politiche ed elettorali. Dobbiamo lavorare per rendere più sicure le nostre città, diamo accoglienza ma siamo severi nel rispetto delle regole. Siamo stati immigrati e accogliamo immigrati, sulla scommessa dell’integrazione dobbiamo avere visione e coraggio”.

 

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