Anche le pratiche degli immigrati concorreranno alla spartizione dei finanziamenti. Pronto il nuovo regolamento
Roma – 11 novembre 2008 – Dal prossimo anno, i patronati potranno considerare gli stranieri in Italia una voce attiva nel loro bilancio. Più pratiche di permessi di soggiorno e ricongiungimenti cureranno, più larga sarà la fetta di rimborsi che riusciranno ad ottenere dal Fondo che li finanzia.
La riforma dei patronati (legge 152 del 2001) inserisce tra le funzioni istituzionali di questi Enti anche l’ "attività di informazione, di assistenza e di tutela" a favore di cittadini "stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato”, per il "conseguimento di prestazioni di qualsiasi genere in materia di immigrazione".
Sono servizi che i Patronati devono offrire gratuitamente, senza farsi pagare dagli immigrati che si rivolgono ai loro sportelli e senza pretendere necessariamente l’iscrizione. Ad oggi per queste pratiche i patronati non ricevono nemmeno rimborsi da parte dello Stato.
Il Fondo patronati, alimentato dai versamenti previdenziali di tutti i lavoratori (italiani e stranieri), viene diviso in base al numero di pratiche fatte da ogni patronato. Fanno però punteggio per la spartizione della torta solo alcuni tipi di pratiche, e tra queste finora non ci sono quelle che riguardano l’immigrazione.
Le novità
Dal primo gennaio 2009, però, si cambia. È infatti in arrivo dal ministero del Lavoro un nuovo regolamento per la spartizione del Fondo Patronati, che inserisce tra le attività che fanno punteggio anche quelle rivolte agli immigrati: richiesta o rinnovo del permesso di soggiorno e richiesta di ricongiungimento familiare.
Questi servizi sono stati inseriti nella tabella degli “interventi in materia socio-assistenziale” , e valgono 0,35 punti ciascuno. Certo è poca cosa rispetto ai 4 punti assegnati, per esempio, a una pratica di pensione, ma gli stranieri in Italia rinnovano almeno un milione di permessi e chiedono centomila ricongiungimenti l’anno, quindi quando si tireranno le somme faranno sentire certamente il loro peso.
Il nuovo regolamento è una bella conquista per i patronati. Certo non inaspettata: senza la speranza concreta in un rimborso, difficilmente sarebbero stati siglati in questi anni i protocolli per l’assistenza su permessi e ricongiungimenti.
Elvio Pasca