"Se dovessimo abbandonare le nuove procedure rischiamo di tornare indietro nel tempo, con le lunghe file davanti alla Questure e con il rischio di attese bibliche per il rinnovo" ROMA – "Sarebbe più opportuno, invece di pensare di mettere in discussione i miglioramenti già ottenuti, di ‘rimboccarsi le maniche’ e insieme provare a far decollare le nuovi disposizioni sui rinnovi dei permessi alle Poste".
Questa, in sintesi, la base da cui partire secondo il Sindacato S.E.I.-UGL di Milano, che in una nota inviata a Stranieriinitalia.it chiarisce la propria posizione sulle nuove procedure per il rinnovo dei permessi di soggiorno.
"Non smetteremo di ripetere la necessità – spiega il sindacato – di organizzare un tavolo tecnico tra Patronati, Comuni e operatori di Poste Italiane e il Ministero dell’ Interno, solo così possiamo garantire un sistema efficiente. Tra l’altro non sappiamo quale altre procedure possano garantire il rinnovo del permesso di soggiorno in tempi celeri".
Secondo il sindacato è "opportuno ricordare che i problemi sono molteplici: dal semplice rinnovo del permesso di soggiorno alle casistiche più particolari. In ogni caso le richieste non sono uguali una alle altre. Per questo se dovessimo abbandonare le nuove procedure rischiamo di tornare indietro nel tempo, con le lunghe file davanti alla Questure, con la perdita di ore di lavoro, con il rischio di attese bibliche per il rinnovo".
"Motiviamo pertanto – si legge nella nota – il nostro disappunto verso chi sostiene che queste procedure non funzionano. Le disposizioni in atto sono funzionali ed esemplificative per i lavoratori stranieri, che ci hanno dato un giudizio positivo su queste nuove procedure commentando che non perdono più ore di lavoro, e non sono più esposti all’intemperie nelle lunghe file e attese estenuanti davanti alle Questure".
"Il nostro obbiettivo – sottolinea L’Ugl milanese – è un tavolo tecnico tra Poste Italiane e Ministero dell’Interno dove possano essere evidenziate, ai tecnici dei settori, le anomalie che si riscontrano, sia nella parte tecnica di "gestione" del portale, quale ad esempio, il database che non è assolutamente flessibile, sia nella parte dell’interpretazione delle diverse casistiche del permesso di soggiorno".
"Non servono "grida manzoniane" nel sostenere che il sistema non funziona – conclude la nota – ma occorre altresì che vi sia la volontà di occuparsene. Noi come S.E.I.-UGL Milano vogliamo contribuire ad una serena risoluzione dei problemi esistenti, portando la nostra esperienza che abbiamo acquisito negli anni".
(8 febbraio 2007)
Stefano Camilloni