Veltroni stringe intese per dei piani di rientro volontario, a fronte dell’offerta di posti di lavoro in patria. Coinvolte anche le imprese italiane con interessi in Romania
ROMA – La città più amata dai romeni in Italia (almeno a giudicare dal numero di presenze), sta lavorando perché parte di quelli che sono arrivati negli scorsi anni rientrino in patria, a dare man forte a un’economia in crescita che chiede sempre più braccia.
È uno degli obiettivi della due giorni in Romania di Walter Veltroni, che in tra ieri e oggi ha firmato diversi accordi e altri ne ha messi in cantiere per frenare o invertire la rotta dei migranti romeni. Si tratta di creare, come ha spiegato il sindaco di Roma, "le condizioni per il ritorno volontario di queste persone nelle loro terre": se i più sono partiti in cerca di lavoro, seguiti poi dalle loro famiglie, la ricetta migliore per farli tornare a casa è offrire lì delle occasioni. Un’impresa tutt’altro che impossibile in un Paese che nel 2006 ha visto crescere il suo Pil dell’8%.
Si partirà subito, grazie a un’intesa stretta con i sindaci di Calarsi, Craiova e Turnu Severin, comuni d’origine della maggiorparte dei romeni che vivono nella Capitale. Veltroni ha annunciato una serie di progetti, in partnership e con la consulenza del Comune di Roma, "che potranno essere finanziati dall’Ue e che consentano di offrire opportunità di lavoro ai cittadini rumeni che vorranno tornare in patria. Da gennaio 2008 si potrà cominciare a favorire questi ritorni volontari", che inizialmente coinvolgeranno "circa mille persone".
Un altro canale di ritorno sarà creato con Bucarest, dove secondo Veltroni "le imprese hanno bisogno di circa 200 mila persone per la manovalanza". Per romeni che vivono a Roma saranno organizzati stages e corsi di formazione in modo da "essere preparati mansione per mansione" e rispondere a questa domanda. Nel progetto saranno coinvolte anche le aziende italiane che hanno interessi in Romania: "abbiamo chiesto loro di assumere una certa quantità di rumeni e Rom nelle loro imprese", ha proseguito Veltroni, "e abbiamo avuto già risposte per alcune centinaia di posti di lavoro".
A Bucarest si vogliono riportare anche i minori romeni non accompagnati che oggi vivono a Roma, grazie all’allestimento tra settembre e ottobre, a spese del Comune, di un centro di accoglienza in cui lavoreranno volontari e associazioni romene. Infine, la Polizia municipale di Roma ospiterà delle task force di poliziotti romeni (la prima arriverà tra due settimane), coinvolgendole nella vigilanza di alcuni campi nomadi: "conoscono meglio la geografia delle condizioni interne di questi gruppi e ci forniranno il know-how" ha spiegato Veltroni.
(26 giugno 2007)
EP