in

Roma. Rinnovi a ostacoli: “Mancano le ricevute”

Odissea tra gli uffici postali. E dove il servizio è attivo c’è il rischio di dover fissare un appuntamento

Roma – 15 febbraio 2010 – Giorni difficili per chi vuole  chiedere il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno a Roma. Molti uffici postali non accettano le domande e gli immigrati sono costretti a lunghi giri per le strade della città eterna per trovare uno sportello ancora attivo.

Che succede? "Da qualche giorno abbiamo finito i moduli per rilasciare le ricevute, quindi siamo costretti a rimandare indietro le persone. Credo che il problema sia diffuso in tutta la provincia di Roma" ci spiegano all’ufficio postale di via Andrea del Sarto. Pochi chilometri più in là, all’ufficio di viale Beethoven all’Eur, stessa musica: "In genere accettiamo le domande, ma in questi giorni siamo senza ricevute".

La situazione non cambia in altre zone della Capitale. Domande bloccate nell’ufficio di via Collatina, idem a Santa Croce in Gerusalemme, sulla circonvallazione Nomentana o sulla Casilina. Ma per fortuna qualche sportello che accetta le domande c’è ancora: "Tutto regolare" ci dicono, ad esempio, a piazza Bologna, in via Feronia o a Morena.

Fatto sta che, anche dove il servizio è attivo, si rischia una congestione, perché lì si riversa l’utenza normalmente servita dagli uffici postali che non hanno più ricevute.

In qualche caso, ci si sta organizzando con gli appuntamenti: "Per ogni domanda di rinnovo ci vuole un po’ di tempo, riusciamo ad accettarne sei o sette al giorno. Bisogna prenotarsi: oggi e domani siamo già pieni, il primo posto libero è mercoledì" ci spiegano all’ufficio postale di via Losurdo.

A chi ha fretta di rinnovare il permesso, non rimane che iniziare il pellegrinaggio alla ricerca dello sportello giusto. Per gli altri, meglio aspettare qualche giorno sperando che intanto Poste Italiane rifornisca tutti gli uffici.

Elvio Pasca

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Bersani: “Centrodestra grida, ma non risolve il problema”

Disoccupazione agricola, come funziona?