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Roma, 27 mag. (Adnkronos Salute) – In Italia ogni anno muoiono
400 persone per annegamento. Praticamente piu' di una al giorno,
soprattutto uomini tra i 35-50 anni. Circa il 20% degli annegati e'
straniero, spesso si tratta di rumeni e marocchini che hanno bevuto
prima di tuffarsi in laghi o fiumi. Questi i dati presentati oggi a
Roma dall'Istituto superiore di sanita' (Iss) nel corso del convegno
'La prevenzione degli annegamenti in acque di balneazione'. Tra le
maggiori cause degli annegamenti, secondo gli esperti:
sottovalutazione del pericolo, atteggiamenti esagerati, superamento
delle proprie capacita' fisiche ma anche abuso di alcol.
Negli ultimi 30 anni il numero di decessi e' diminuito da 1300
persone nel 1970 a circa 400 nel 2010. Un calo costante ma stabile
negli ultimi 13 anni. A incidere sulla riduzione: l'informazione, il
miglioramento nelle tecniche di salvataggio e le nuove norme sulla
sicurezza. "Sono migliorate le tecniche di salvataggio e le operazioni
di soccorso medico – afferma all'Adnkronos Salute Marco Giustini
epidemiologo del Dipartimento di ambiente e prevenzione primaria
dell'Iss – cerchiamo ora di capire come migliorare ancora di piu' la
sicurezza sulle spiagge".
Secondo i dati presentati circa la meta' degli incidenti avviene
in mare, il resto nei laghi e nei fiumi, dove secondo gli esperti i
rischi di annegamento sono maggiori a causa della mancanza di bagnini.
Nel corso dell'evento e' stata infine sottolineata l'importanza ad
assumere comportamenti corretti prima di entrare in acqua. Ad esempio:
fare attenzione ai segnali di divieto, allo shock termico, alla
digestione e all'abuso di alcol.
(Stg/Col/Adnkronos)
27-MAG-13 16:59